Un ritardo nella conclusione dei
lavori di 500 giorni e polemiche. Tutto ruota intorno
all'appalto per i lavori di risanamento di una parte della linea
di tram/funicolare sulla quale fino al 2016 hanno viaggiato le
vetture storiche da Trieste a Opicina, sul Carso, vinto dalla
campana Vitale One (con un ribasso del 20%). Sono le ragioni per
cui la presidente della Commissione trasparenza del Comune di
Trieste, Alessandra Richetti (M5S) ha audito ieri, il
Responsabile unico del progetto, Luigi Fantini.
Il quale si è assunto ogni responsabilità: "La scelta di
proseguire con l'appalto alla Vitale One è solo mia. La ditta ha
pagato delle penali. I ritardi sono imputabili al primo
direttore lavori", cioè Roberto Carollo, dimessosi nel febbraio
2021.
Sorpresa ma non scoraggiata la presidente Richetti, ex
candidata a sindaco, che per quattro mesi ha studiato carte e
codici: "Emerge la assoluta assenza della politica, che
sembrerebbe aver firmato una delega in bianco ai tecnici quando
invece è la politica a dover avere la visione della città e di
come impiegare le risorse". Sarebbe anche "normale da quanto è
stato affermato, che una ditta vincitrice con il 20% di ribasso
faccia poi di tutto per recuperare quella quota, mi sembra quasi
che la ditta, una volta sottoscritto il contratto, metta il
Comune alla mercé delle sue aspettative". Ora "voglio
approfondire alcune cose che mi mancano. Avevo fatto richiesta
di accesso a tutti gli atti, gli uffici dicevano che avere tutto
sarebbe stato complesso, però mi mancano un sacco di carte". E
incalza: "c'erano criticità anche nella sicurezza, ma non ho
avuto questi atti tra la documentazione richiesta".
Su possibili infiltrazioni mafiose l'ex senatore Pd e
candidato a sindaco Francesco Russo ha presentato due
interrogazioni, in Consiglio regionale e Consiglio comunale,
facendo riferimento ad alcuni passaggi della relazione annuale
dell'Osservatorio antimafia e a un'indagine della Gdf sui lavori
del tram.
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