Resterà inattivo oggi il grande impianto Fincantieri di Monfalcone (Gorizia) a causa della densità di fumo nell'aria provocato dall'incendio che da ieri divampa nell'area del Carso. Sono dunque circa tremila i dipendenti diretti di Fincantieri e delle ditte dell'indotto che oggi resteranno a casa. Per loro scatta la Cassa integrazione ordinaria. Il Gruppo ha precisato che la misura è stata adottata a tutela della salute dei lavoratori. Sebbene il fumo vada diradandosi con il passare delle ore, la qualità dell'aria è tale da sconsigliare l'attività lavorativa. La decisione di chiudere l'impianto è stata presa all'alba, Come ha riferito la sindaca di Monfalcone, Anna Maria Cisint, questa mattina intorno alle 5:30 la direzione ha dato disposizione di far uscire tutti i dipendenti dallo stabilimento ritenendo l'aria insalubre, troppo densa di fumo per consentire le attività lavorative all'aperto.
"Se potete non uscite di casa". E' l'appello che la sindaca di Monfalcone (Gorizia) Anna Maria Cisint ha rivolto questa mattina alla cittadinanza a causa della densità di fumo nell'aria, tale da renderla insalubre. L'appello è stato diffuso stamani attraverso i social alle 7:30 come un "aggiornamento" della situazione. A Monfalcone non si terrà il mercato e non verrà svolta alcuna attività all'aperto per i centri estivi.
I Vigili del fuoco dell'intero Friuli Venezia Giulia hanno lavorato, per tutta la notte, assieme ai colleghi sloveni, alla Guardia forestale e alla Protezione civile per arginare il rogo sul Carso divampato ieri mattina. L'assenza di vento ha favorito l'azione di difesa delle case di Sablici, la frazione di Doberdò del lago (Gorizia) da cui sono state evacuate una ventina di abitazioni. Il ristagno dell'aria ha invece provocato un picco notturno elevatissimo di Pm10 nella città di Monfalcone nella quale in molti quartieri l'aria era letteralmente irrespirabile: secondo le rilevazioni dell'Arpa Fvg nella notte si sono registrati picchi di 1.600 microgrammi per metro cubo, un livello altissimo se si considera che il limite giornaliero è di soli 50 microgrammi. Sono ancora chiuse al traffico l'autostrada A4, nel tratto tra Redipuglia e Sistiana, la strada del Vallone e la ferrovia Venezia-Trieste nel tratto tra Monfalcone e Duino Aurisina. Dall'alba si sono già alzati in volo nuovamente i Canadair, gli elicotteri dei Vigili del fuoco e della Protezione civile Fvg. In merito alle cause del rogo, sembra escludersi al momento l'azione di piromani o comunque l'ipotesi del dolo: il primo focolaio pare sia stato innescato dalle scintille provocata dalla frenata di un treno. Il forte vento che spirava in quel momento sul Carso e la vegetazione secca hanno alimentato rapidamente le prime fiamme.
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