E' "un'idea terribile" tentare di
costruire modelli di analisi e di ricerca nuovi quando si
verifica un'emergenza: i modelli devono essere costruiti e
testati in anticipo; inoltre, scienziati e altre figure
coinvolte nel creare e utilizzare modelli per offrire consulenza
politica devono migliorare molto la comunicazione con i
responsabili delle decisioni politiche. Sono i due insegnamenti
che il fisico Alessandro Vespignani, professore di Scienze delle
reti alla Northeastern University di Boston, trae
dall'esperienza del Covid-19.
Vespignani ha tenuto una lezione sulla epidemiologia
computazionale al workshop Quantitative Human Ecology in corso
all'ICTP di Trieste, organizzato da Fondazione Int.
Trieste(FIT), ICTP, Sante Fe Inst., SISSA; co-sponsorizzato da
Missione USA in Italia. Il convegno si concluderà domani e vuole
definire un'agenda di ricerca alle scienze di base perché
contribuiscano alla sostenibilità.
Vespignani - che si occupa, tra l'altro, dello sviluppo di
modelli basati sui dati per la diffusione di malattie infettive
- è convinto che i modelli vadano elaborati "coinvolgendo molte
idee diverse e persone con competenze diverse". Ma devono essere
preventivi, in modo da "essere pronti quando l'emergenza
colpisce. Sarà forse necessario adattarli ai problemi specifici
di quella crisi, ma è meglio che ricominciare da capo", indica.
Riguardo all' altra riflessione - migliorare la comunicazione
con i responsabili delle decisioni politiche - "i progressi
dovrebbero avvenire anche in 'tempo di pace', piuttosto che dopo
la prossima crisi". Tuttavia, alcuni consigli apparentemente
chiari non sono stati seguiti dalle autorità, che "hanno
espresso una sfiducia intrinseca nei confronti di modelli,
equazioni, ragionamenti scientifici".
Per Vespignani, insomma, nessun modello va considerato
"migliore" degli altri, anche tra quelli specificamente
progettati per un particolare agente infettivo e una specifica
popolazione. Durante la pandemia, i ricercatori hanno infatti
sviluppato molti modelli e alla fine hanno basato le loro
decisioni politiche sull'intero spettro dei diversi risultati di
tali modelli.
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