Legambiente FVG ribadisce
"l'urgenza di adottare nuove modalità per rapportarci con le
risorse naturali, prima tra tutte l'acqua". Serve "una gestione
più oculata e lungimirante da parte della politica e maggiore
consapevolezza e un cambiamento generalizzato dei comportamenti
e degli stili di vita dal basso, coinvolgendo i cittadini". Lo
scrive in una nota Legambiente "sollecitando tutti a una
generale assunzione di responsabilità, adottando da subito,
anche in assenza di provvedimenti pubblici, misure personali di
riduzione dei consumi idrici".
L'associazione indica un decalogo di azioni per contribuire
al risparmio: non aprire al massimo il rubinetto quando ci si
lava; fare la doccia e non il bagno in vasca; chiudere l'acqua
mentre ci si lava i denti; recuperare l'acqua di cottura per
lavare i piatti; non lavare l'auto; non bagnare il giardino, se
non con l'acqua piovana di recupero: recuperare la pioggia;
montare rubinetti a flusso ridotto (fino a 4.000 l/anno di
risparmio); utilizzare lavatrice e lavastoviglie solo a pieno
carico e riutilizzare l'acqua del condizionatore e del
deumidificatore per bagnare i fiori.
Alle istituzioni competenti Legambiente chiede di emanare con
urgenza "ogni ordine o invito volti a ridurre i consumi d'acqua
domestici, agricoli e industriali". Servono "interventi che
vadano oltre l'emergenza con un approccio circolare e una
gestione equa, razionale e sostenibile dell'acqua, tramite una
politica idrica che favorisca l'adattamento ai cambiamenti
climatici dicendo NO a nuovi invasi estemporanei».
A preoccupare è soprattutto l'allarme del CAFC (Consorzio
Acquedotto Friuli Centrale) e di altri gestori regionali, circa
la scarsità di risorsa nelle falde e per gli acquedotti.
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