Pier Luigi Mecchia, zio del
regista, che nella vita fa realmente il vigile di campagna è il
carismatico protagonista scelto da Alessandro Comodin per Gigi
La legge, mix tra documentario e fiction ("Lo potremmo chiamare
forse una commedia documentaria" suggerisce il produttore Paolo
Benzi) che debutta in anteprima mondiale in gara al Locarno Film
Festival. Per il cineasta friulano cresciuto tra San Vito al
Tagliamento, Latisana e San Michele, è un ritorno al Festival
dove nel 2011 aveva vinto il Pardo d'oro Cineasti del Presente
con L'estate di Giacomo.
"Con questo film sono tornato a casa, il paese dove abbiamo
girato è il luogo dove sono cresciuto - spiega -. Il punto di
partenza di tutto è stato il bellissimo giardino nella casa di
mia nonna, dove ora vive Gigi, che lo cura". Un luogo dalla
natura lussureggiante che unisce fascino e caos, dal quale è
nato il viaggio costantemente on the road della storia (dalla
prospettiva dell'auto di servizio di Gigi). Si mescolano
commedia, dramedy e un accenno di mistero, legato anche al
ritrovamento, all'inizio della storia, dei corpo di una donna
suicida sulle rotaie, in un luogo già scelto da altri per
togliersi la vita. Un dramma sul quale Gigi investiga che è uno
dei tanti momenti nelle sue lunghe giornate (tra allarmi incendi
da controllare a una ragazza da accompagnare all'ospedale
psichiatrico). Lui le vive, anche nelle fasi più difficili, con
il sorriso, ma non dimenticando spazi di riflessione più intimi.
Percorsi nei quali spesso è accompagnato da colleghi, che gli
consigliano prudenza, come Annalisa o ne vengono incuriositi
come Paola.
"Pier Luigi è un vigile urbano buono. Ha una faccia pubblica
molto grande e empatica. Ha anche un lato molto vertiginoso,
molto profondo che lo porta ad esempio a commuoversi per ciò che
gli capita di vivere con il suo lavoro - spiega Comodin parlando
dello zio - E' personaggio straordinario, che trasmette tanto
amore. Andava trovato però il 'vestito' giusto per raccontarlo,
perché da protagonista di un film è un diamante grezzo,
splendido e fragilissimo".
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