E' stata presentata alla stampa
nel palazzo della Regione la mostra itinerante sui terremoti,
ideata dal Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza
del Consiglio dei Ministri, e portata a Trieste dall'ateneo
giuliano, già visitabile dal 22 settembre nel porto vecchio -
Hall 27. Rimarrà in città fino all'8 ottobre, ad ingresso
gratuito, dunque aperta a margine sia di Trieste Next, sia della
Notte dei Ricercatori, sia della Barcolana.
Si chiama "Terremoti d'Italia" e raccoglie documenti, foto,
strumenti, filmati e due simulatori sismici per comprendere il
fenomeno delle scosse e capire cosa fare per ridurne gli
effetti. L'iniziativa è nata grazie a una collaborazione la
Protezione civile nazionale e regionale, con il Comune, con
l'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale
- OGS, LARES Italia (Unione nazionale laureati esperti in
protezione civile) e Immaginario Scientifico.
Ospite d'onore è stato il capo dipartimento Fabrizio Curcio,
che ha sottolineato l'importanza di tenere alta la
consapevolezza del rischio sismico in un Paese in cui il "40 per
cento della popolazione e il 35 per cento dei Comuni sono in una
zona sismica 1 o 2".
Il rettore dell'Università di Trieste, Roberto Di Lenarda, ha
sottolineato che enti di ricerca vari svolgono "un ruolo
operativo nel provvedere dati. Il dipartimento di geoscienze è
già attivo dagli anni '80 nel monitoraggio sismico. C'è una
forte collaborazione con altri centri nazionali e
transfrontalieri".
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