"Le organizzazioni sindacali hanno
ribadito la loro contrarietà alla volontà di lasciare a casa i
somministrati e allo stesso tempo hanno espresso la necessità,
condivisa dal Ministero, per uno stretto monitoraggio
dell'andamento aziendale da effettuarsi in sede ministeriale
attraverso una serie di incontri a partire già dai prossimi
mesi". Lo afferma il segretario territoriale della Uilm, Antonio
Rodà - spiegando le posizioni di Uilm, Fim, Fiom e Ugl-, al
termine di un incontro al Ministero delle Imprese sulla vertenza
Flex di Trieste. Lo scorso maggio l'azienda aveva annunciato 280
esuberi su circa 500 dipendenti. All'incontro hanno partecipato,
tra gli altri, anche Regione Fvg, Invitalia e Confindustria Alto
Adriatico; è stato redatto un verbale d'incontro con le
posizioni al tavolo.
"L'azienda - riporta Rodà - ha riconfermato la cessazione dei
contratti di somministrazione, ai quali si dichiara disponibile
a erogare 3 mensilità a titolo di incentivo, e afferma la
volontà di stabilizzare 7 lavoratori somministrati sui 69 in
uscita. A chi uscirà viene garantito un diritto di prelazione di
12 mesi in caso di future nuove assunzioni. Sulla parte
industriale viene riconfermato un piano individuale di sviluppo
teso a diversificare il sito e a dar gambe a nuovi progetti e
attività. L'azienda afferma che il piano industriale traguarda
la tenuta occupazionale e la continuità del sito". Sulla
situazione dei somministrati, puntualizza l'assessore regionale
al Lavoro, Alessia Rosolen, "la Regione ribadisce la piena
disponibilità a collaborare con le agenzie di somministrazione
titolari dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, oltre che
con le parti sociali, per favorirne la ricollocazione". Per
l'Usb l'azienda "non dà garanzie industriali per il futuro".
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