(ANSA) - MILANO, 26 LUG - "Il vero problema di Industria 4.0 non saranno tanto i posti di lavoro che si perdono, quanto quelli che non si recuperano per la mancanza di know how e competenze. Ci preoccupiamo tanto, ma di robot in Italia ce ne sono già una marea e non arrivano oggi". E' quanto sostiene il Ceo del Consorzio per la formazione, ricerca e innovazione (Cefriel), Alfonso Fuggetta, portando come esempio "bellissime aziende nel bresciano che già sette, otto anni fa erano piene di linee robotizzate". L'errore di "troppe aziende - aggiunge - è stato quello di investire poco su giovani, formazione e competenze tecnologiche. Oggi la trasformazione digitale è necessaria, non è più un optional, e crea tante opportunità. Ma questo spesso è difficile farlo capire alle imprese italiane".
Fuggetta, che è anche membro dell'Advisory Board Industry 4.0 di Assolombarda, ritiene che il piano nazionale del governo "è utile", in particolare per la sua "filosofia", in quanto "non aiuta solo ad acquistare le macchine, ma lo fa in modo automatico, certo e veloce". In questo contesto, Cefriel si pone come un centro di competenze per sostenere e accelerare i processi di innovazione delle imprese. La società consortile, nata nel 1988, è partecipata da quattro università (Politecnico, Università degli Studi di Milano, Bicocca e Università dell'Insubria), Regione Lombardia e 15 grandi aziende, tra cui Microsoft, Tim, Eni e Pirelli. Con un fatturato di 11,5 milioni nel 2016, quest'anno dovrebbe chiudersi con ricavi "record" a 12,5 milioni di euro, grazie soprattutto al mercato internazionale. "I progetti più grandi e interessanti - ricorda Fuggetta - li stiamo facendo all'estero e questo ci fa piacere a livello imprenditoriale, ma resta il rammarico di non riuscire a lavorare di più in Italia".
Tra i progetti emblematici del Cefriel, c'è il frigo intelligente di Coca-Cola che consente il dialogo fra gestore, frigorifero e utenti. In Italia, quello dell'airbag di Dainese per motociclisti che si attiva in soli 45 millesimi di secondo, ma anche il cestone intelligente per la raccolta dei rifiuti, realizzato con A2a e Amsa. Con 140 dipendenti il gruppo si focalizza su tre attività: sviluppo del capitale umano, con programmi di formazione; progetti di ricerca funzionali alla creazione di competenze; progetti con le imprese finalizzati allo sviluppo di prodotti e processi innovativi, ma anche al trasferimento di know how. "Il Cefriel funziona come un Fraunhofer tedesco (società per lo sviluppo della ricerca applicata, ndr), ma senza i fondi pubblici", evidenzia Fuggetta, che andando a vedere i dati di un paio di centri della galassia Fraunhofer (composta da 60 istituti di ricerca applicata), ha notato che fanno un lavoro simile e fatturano più o meno come il Cefriel. La differenza è che "il 100% dei nostri ricavi è fatto sul mercato e non abbiamo finanziamenti".(ANSA).