Il 'mare' delle informazioni che viaggiano in Rete è diventato così vasto che Google non basta più e soprattutto le aziende impegnate nei processi di innovazione hanno mostrato il bisogno di una bussola. Così si presenta WheesBee, un motore di ricerca e una piattaforma per organizzare e analizzare milioni di documenti e informazioni relative ai processi di innovazione tecnologica. "L'idea è nata in Italia all'interno di Innovation Engineering sulla scia dei numerosi progetti di ricerca realizzati come supporto alle imprese nei processi di innovazione - spiega all'ANSA Paolo Salvatore, Responsabile Business Development e Strategie di Innovation Engineering -. Durante tali progetti abbiamo avuto modo di rilevare la difficoltà delle aziende nell'accesso e nell'analisi delle informazioni necessarie al team R&D per capire come innovare, con quali strumenti e con quali partner. L'assenza di una soluzione scalabile, completa, potente ma al tempo stesso di facile implementazione e utilizzo, ci ha spinto a ideare e progettare WheesBee".
Il 'google dell'innovazione' si rivolge a tutte le imprese, di ogni dimensione, che utilizzano l'innovazione come driver per la crescita."Permette di accedere a milioni di brevetti, articoli scientifici e progetti di ricerca ma fornisce anche agli utilizzatori indicazioni precise su come innovare grazie all'implementazione di una metodologia che suggerisce ai ricercatori strade nuove e alternative per la soluzione dei problemi e il miglioramento dei processi produttivi. La facilità di utilizzo della piattaforma e il supporto costante degli esperti di Innovation Engineering lo rendono adatto sia alle grandi che alle piccole e medie imprese".
Da un paio di mesi ha debuttato in Italia ma guarda Salvatore guarda già all'Europa e a un lancio mondiale. "L'obiettivo è diventare per le imprese che fanno innovazione quello che oggi è Google per ognuno di noi: uno strumento usato quotidianamente, essenziale e insostituibile". "Ad oggi - aggiunge - non ci sono piattaforme che offrono le stesse funzionalità. Ci sono numerosi strumenti informatici che sono focalizzati sull'analisi brevettuale, ma che non danno suggerimenti su come e dove innovare. Esistono poi altre soluzioni informatiche che supportano il processo di innovazione tecnologica da un punto di vista di organizzazione delle idee interne alle imprese, ma che non offrono accesso al mondo di conoscenza esterna". A dispetto delle statistiche che indicano l'Italia ancora indietro, "si parla spesso di arretratezza digitale e di scarsa attitudine al cambiamento - ricorda Salvatore - ma io credo che non si tratti di un problema delle singole aziende quanto di un ecosistema che non favorisce l'innovazione e la condivisione della conoscenza. L'esperienza in Silicon Valley mi ha spinto a individuare nuovi strumenti e metodologie e a metterli a disposizione delle tante imprese italiane che operano in mercati sempre più competitivi e sono consapevoli dell'importanza della valorizzazione delle conoscenze interne e degli investimenti in ricerca e sviluppo".