(di Daniela Giammusso)(ANSA) - ROMA, 17 GIU - ''Sbancheremo Londra con l'amore tra Lucifero e un'ostetrica''. La scommessa sembra ardita, ma solo fino a quando si ascolta il primo brano di ''Celeste'', il musical ancora in lavorazione che ha messo insieme il regista e autore Francesco Gasperoni, il costruttore Roberto Mezzaroma per la prima volta in veste di produttore teatrale e due esperti di musical come l'avvocato inglese John Cohen e Iain Gillie, tra l'altro, produttore di un successo mondiale come ''The woman in black''.
''Perché Londra? Perché se per le mozzarelle di bufala vai a Napoli, con un musical devi partire dal West End'', spiega Gasperoni, presentando il progetto all'Ospedale Fatebenefratelli di Roma. Una location scelta non a caso, perché Gasperoni è qui che da anni si cura per la sclerosi multipla e qui, sull'Isola Tiberina, al centro del Tevere e all'ombra di San Pietro, ha ambientato la sua più azzardata storia d'amore: quella tra l'ex angelo Lucifero e Celeste, ''non una modella, ma una donna normale che lavora e fa nascere bambini'', proprio nell'ultima settimana prima della fine del mondo. A Londra il musical debutterà solo nella primavera 2015. Intanto, pronti i 20 brani originali (si va da ''Something more'' a ''Fallen from the sky'') e scelto il cast con Louise Dearman (applauditissima nel West End in ''Wicked'') nel ruolo principale, la produzione cerca investitori tra Inghilterra e Italia, con uno show case già questa sera a Roma. ''Per capirne i vantaggi - spiega Gasperoni - basta guardare i numeri: Avatar è costato 450 milioni di dollari e ne ha portati 2 miliardi; il Fantasma dell'opera, 15 milioni di sterline e oggi siamo a 6 miliardi e 900 mila''.
'''Celeste' - aggiunge Cohen - è una bellissima storia, con musiche di respiro internazionale. E il fatto che sia ambientato in Italia è un'ulteriore chiave di successo''. Per gareggiare ''ad armi pari'' sulla scena londinese, il musical dovrà avere un budget di 2-5 milioni di euro, che la produzione conta di raccogliere ''con lo stesso modello di fundrising utilizzato nel settore tecnologie, come per Google''.
''In Italia - commenta Mezzaroma - non siamo abituati a investire. Se hai un progetto, chiedi i soldi alla banca. Se fallisci, hai fallito tu. Se hai successo, guadagni tu. Anche io all'inizio ho dovuto capire il meccanismo. Cosa è più difficile costruire? - prosegue - Un musical. Per le case, soprattutto a Roma, la difficoltà sta nella burocrazia, nei permessi. Qui invece sono in ballo capacità diverse, la creatività, la forza dei giovani. Più che un grattacielo, costruire un musical è come costruire la casa dei tuoi sogni, dove ogni particolare si studia e ristudia''.
E se la storia avrà grandi scenografie, orchestra dal vivo, voli di angeli, un'epica battaglia finale tra Bene e Male e persino Dio in scena, ''noi cerchiamo due miracoli - conclude con una battuta Gasperoni - Un grande successo al West End e che io guarisca. Ma ci accontentiamo anche solo di uno dei due''.(ANSA).