(ANSA) - ROMA, 31 GEN - "È un dovere dare il proprio sì alla battaglia e candidarsi a sindaco di Roma". Lo ha detto il leader della Destra Francesco Storace presentando la sua "proposta per Roma" all'Auditorium Salesianum in via della Pisana. "Mi candido per dedicarmi esclusivamente alla città: non se ne può più di sindaci che pensano alla politica nazionale - ha detto Storace, attualmente vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio -. Se sarò sindaco, la mia vita politica si chiuderà col Campidoglio". All'iniziativa anche Luciano Ciocchetti, coordinatore regionale del Lazio dei Conservatori e Riformisti.
"Io sono un uomo di destra, e magari fosse in campo una candidatura di destra, a partire da Giorgia Meloni - ancora Storace -. Ho deciso di scendere in campo nel momento in cui c'è stata un'esitazione". "Hanno detto tutti 'è difficile fare una campagna elettorale in gravidanza' - ha aggiunto riferendosi a Meloni, leader di Fratelli d'Italia che ieri ha annunciato di essere incinta -: se la vuole fare lavoreremo il doppio, lo voglio dire con grande lealtà e franchezza. Ma al momento mi sembra siano tre i nomi in lista (per il centrodestra, ndr): io, Marchini e Bertolaso".
"Il salario accessorio è stato pensato per far campare meglio alcune persone. La prima cosa che deve fare un sindaco è fare pace con i dipendenti e con i vigili urbani", ha detto Storace. "Questa è la prima cosa che deve fare un sindaco. Basta litigare tra le mura di casa", ha aggiunto.
"La sensazione è che, sotto mentite spoglie, a lavorare con il Comune di Roma siano sempre gli stessi personaggi. Quindi voglio fare un censimento e una black list di persone e imprese che non devono più lavorare con il Comune di Roma", così Storace all'Auditorium Salesianum nella capitale.