Amici, parenti e cittadini si ritroveranno questa sera alle 19 nella parrocchia di San Francesco per una veglia di preghiera in ricordo di Debora e Aurora, madre e figlia di 9 anni morte in seguito al crollo della loro casa ad Acilia, nell'entroterra della periferia sud di Roma. Al termine della cerimonia seguirà una fiaccolata silenziosa lungo le strade del quartiere fino a via Giacomo Della Marca, la strada dove sorgeva la palazzina crollata.
Le due vittime sono state ritrovate l'una accanto all'altra nell'area del soggiorno dell'abitazione andata distrutta. "Sono state travolte dalle macerie, è stato molto difficile riuscire ad individuarle", ha detto il funzionario che ieri ha coordinato le operazioni di soccorso, Luigi Liolli. "La situazione - ha continuato - è estremamente complessa e ricostruire quanto accaduto non sarà semplice. Al momento attuale non si può dire cosa ha provocato l'esplosione. Sicuramente ci saranno altri sopralluoghi nei prossimi giorni" da parte dei periti del tribunale che già oggi hanno effettuato un primo sopralluogo in via Giacomo della Marca.
Oggi, al policlinico di Tor Vergata, si svolgeranno le autopsie sui corpi delle vittime - madre e figlia di 8 anni - del crollo della palazzina ad Acilia, nel quadrante sud di Roma. A disporle è stato il pm Mario Palazzi, titolare degli accertamenti. Il magistrato ha anche affidato a due ingegneri esperti in crolli l'incarico di stabilire le cause della tragedia. Il pm Palazzi, che procede contro ignoti per disastro colposo e omicidio colposo, ha deciso di acquisire le planimetrie dell'edificio per comprendere meglio la dislocazione degli appartamenti. La deflagrazione, ad un primo esame delle macerie potrebbe essere avvenuta nell'ala della palazzina dove si trovano uno studio dentistico, chiuso al momento dello scoppio, ed un appartamento abitato da cingalesi, assenti quando c'è stata la deflagrazione.
Al momento l'ipotesi più accreditata rimane quella della fuga di gas che potrebbe essere stata provocata da alcune bombole che si trovavano al pian terreno dello stabile. A causa della deflagrazione sono rimaste danneggiate anche le facciate di edifici circostanti.
(IL VIDEO DEL SALVATAGGIO)
Una scena che ricorda il terremoto ad Acilia, borgata all'estremo sud di Roma. Ma stavolta a far crollare una palazzina di due piani abitata da una intera famiglia sarebbe stata una fuga di gas. Sotto le macerie sono morte madre e figlia di nove anni, Debora e Aurora, estratte in serata dopo nove lunghissime ore di lavoro ininterrotto dei vigili del fuoco, tra i tanti cittadini che hanno sperato fino all'ultimo di trovarle ancora in vita. "È impossibile, Dio no!", l'urlo di disperazione dei parenti, assistiti da psicologi e personale della Croce Rossa. "Le parole non riescono a descrivere questo immenso dolore. Roma oggi piange e si stringe attorno Massimiliano e Lorenzo", il commento commosso della sindaca di Roma, Virginia Raggi, che nel pomeriggio ha fatto visita sul luogo della tragedia. Sono stati ricoverati in ospedale perché feriti due parenti delle vittime, che erano in casa al momento dell'esplosione. Il marito della donna e il figlio maggiore non erano in casa al momento dello scoppio, e al loro ritorno per lo choc sono stati assistiti dalla Croce Rossa. I testimoni hanno raccontato di uno scoppio fortissimo verso le 14 nell'edificio, un'esplosione che ha investito e danneggiato anche i palazzi vicini, in via Giacomo della Marca, una strada dove le case sono una attaccata all'altra. "Ho sentito un boato, all'inizio pensavo fosse una sparatoria - racconta una donna -. La casa ha tremato, mi è anche caduta la bottiglia dal tavolo". Qualcun altro ha pensato a un terremoto. (LE FOTO DEI SOCCORSI)
L'ipotesi privilegiata dai vigili del fuoco - intervenuti con cinque squadre - è che ci sia stata un'esplosione provocata da una fuga di gas, forse al primo piano della palazzina, che ha causato il cedimento dei solai. L'edificio è diviso in quattro appartamenti e in uno al piano terra c'era uno studio dentistico. L'azienda Italgas ha reso noto che la propria rete è risultata integra. "Al momento l'esplosione sembra causata da una fuga di gas - ha detto Raggi -. C'è già la magistratura che effettuerà tutte le indagini. Rimaniamo in contatto con le forze dell'ordine, i vigili del fuoco e il magistrato". La donna rimasta sotto le macerie era insegnante di italiano nella scuola Traiano di Dragona, quartiere vicino ad Acilia, nella quale studiava anche la figlia Aurora. Al momento dell'esplosione il papà era al lavoro in un supermercato della zona, mentre il figlio più grande, Lorenzo, era fuori casa. Le due persone estratte vive dalle macerie e trasportate in eliambulanza in ospedale sono il fratello e la sorella della donna, che aveva perso recentemente i genitori. Al piano terra abita una famiglia cingalese, assente al momento dell'esplosione. Al primo piano c'erano le due case maggiormente interessate dal crollo. La procura di Roma ha aperto un'inchiesta per disastro colposo. Il pm Mario Palazzi ha disposto una consulenza tecnica sulle cause dell'esplosione. Domani il magistrato, che oggi ha effettuato un sopralluogo nella zona, affiderà l'incarico a due ingegneri. Al momento non è possibile stabilire con certezza se lo scoppia sia avvenuto per una fuga di gas metano o di gpl, anche se secondo le prime informazioni gli investigatori avrebbero rinvenuto alcune bombole di gas all'interno dell'abitazione della famiglia cingalese. (VIDEO)