Il giorno dopo la vittoria in Liguria, Giovanni Toti rilancia e prova a proiettare il risultato a livello nazionale: la "sintesi virtuosa delle differenze" che "ci ha portato a vincere queste regionali" - ha detto - è una prospettiva "applicabile a tutto il centrodestra" anche se "non con il pantografo". "Abbiamo dimostrato che, unito, il centrodestra può essere una alternativa alla sinistra", ha aggiunto.
E ha puntualizzato subito sul suo rapporto con la Lega che, secondo molti ossrvatori, è stata determinante per la sua vittoria: "La Lega? Non ne sono ostaggio ora né lo sarò mai". Ieri il neo-governatore della Liguriz aveva commentato così: col voto di oggi la Liguria diventa "finalmente una regione normale con un'alternanza di governo". Per Toti la Liguria ha dimostrato che "gli elettori sanno scegliere". "Avremo una maggioranza da soli. I gufi che dicevano che avremmo creato un patto del Nazareno in salsa al pesto sono smentiti". La Liguria si è dimostrata un "laboratorio nazionale" che dimostra che il Pd " non è imbattibile", ha detto ancora Toti, è che "l'onda renziana è durata solo un anno". "Ho sentito Berlusconi che ci ha detto 'siete stati molto bravi'", ha spiegato. "Ci ha detto che la Liguria è l'esempio di quello che va dicendo da mesi e cioè che i moderati devono trovare una ragione sociale comune e che quando si mettono insieme sono irresistibili", ha aggiunto.
Dopo dieci anni di centrosinistra, dunque, la Liguria ha cambiato e ha scelto un presidente di Regione di centrodestra. Per Giovanni Toti si sono riuniti Forza Italia, Lega nord, Fratelli d'Italia e centristi di Area Popolare. Toti ha vinto con il 34,4%. Grande sconfitta Raffaella Paita, candidata del Pd lanciata dal presidente uscente Claudio Burlando, che ha accusato la sinistra e il suo candidato, l'ex Pd Luca Pastorino, di avere "cinicamente" aiutato l'avversario di centrodestra dividendo i sostenitori del Pd.
Il risultato finale è netto: Toti 34,4%, Paita 27,7%. Oltre a Toti, secondo il quale il voto mette un'ipoteca su palazzo Chigi, esultano anche il M5s, che arriva al 22,3% ed è secondo in Liguria con la candidata Alice Salvatore al 24,9% (terza), e la Lega Nord. La vittoria di Toti è infatti merito soprattutto del boom leghista: con il 20,2% dei voti è terzo partito mentre Forza Italia si ferma al 12,9%. Il Pd, che, come fa notare Luca Pastorino, perde il 18% rispetto alle europee di un anno fa, si consola con il primato tra i partiti al 25,5%. I numeri della vittoria di Toti potrebbero garantire la governabilità ha annunciato lo stesso vincitore intorno alle 2.30 quando si è capito come finiva la sfida.
"Quando il centrodestra si presenta come coalizione unita, coesa e con un programma serio vince. E la Liguria ne è la dimostrazione" ha detto dopo avere ricevuto telefonate di congratulazioni da Silvio Berlusconi e da Matteo Salvini: "la coalizione ha i numeri per governare" ha aggiunto. Paita ha commentato al telefono con l'ANSA la sconfitta dando la colpa a Pastorino autore di "un'operazione cinica che ha consegnato la Regione ad 'un uomo di Berlusconi'". Edoardo Rixi, vicesegretario federale della Lega che ha ritirato la candidatura a favore di Toti esulta "perchè la Lega ha trascinato il centrodestra alla vittoria" e la candidata del Movimento 5 Stelle parla di "una vittoria storica" per il movimento alla prima prova in regione Liguria. Pastorino replica a Paita: "non è colpa mia se ha perso, la colpa è sua e di Renzi che hanno distrutto il loro partito. Toti non avrà i numeri per governare e e rivedremo un patto del Nazareno al pesto".