La procura di Roma ha aperto un fascicolo sul caso di Aldo Revello e Antonio Voinea, due velisti spezzini dispersi il 2 maggio scorso al largo del Portogallo grazie a alcune informazioni inviate alla moglie di Revello relative al presunto speronamento della barca a vela a opera di un cargo. E' stata la stessa Rosa Cilano Revello a renderlo noto. Il primo contatto con la fonte anonima è avvenuto un mese fa via Facebook con un post in cui si affermava che "Aldo e Antonio sono morti, il Bright è stato speronato da una nave cargo". Il contatto ha scritto in inglese e ha fornito molti dettagli. "Un mese fa questo contatto - ha spiegato Rosa Cilano -. Abbiamo pensato a un mitomane o a un tentativo di chiedere soldi. Non è andata così. Da un mese questa fonte mi scrive e ci ha fornito dettagli troppo precisi per pensare non siano veri. E combaciano tutti con i dubbi che avevamo sin dall'inizio". Per questo la donna ha deciso di passare le informazioni alla Procura della Repubblica di Roma. "Non posso dire molto - ha detto Cilano -, ma il mio obiettivo adesso è portare questa fonte a uscire allo scoperto, a testimoniare. Immagino ci sia paura di perdere il lavoro o magari altro. E con lui chiunque sa qualcosa o ha visto qualcosa parli".