Indossano gilet arancioni, colore simbolo della zona in cui vivono, e in piazza hanno anche portato i loro figli le 300 famiglie che vivono ai limiti della zona rossa di ponte Morandi e che, con un presidio, chiedono di essere temporaneamente ricollocate nel corso dei lavori per la demolizione e ricostruzione del ponte. "I bambini sono la nostra priorità - dice Giorgio Sacchi del comitato abitanti ai confini della zona rossa -. Siamo preoccupati per la presenza di amianto che sicuramente sta nei palazzi che verranno abbattuti e secondo molti studiosi anche nei monconi del ponte". Per questi cittadini non è previsto al cun indennizzo.
La manifestazione è cominciata con un presidio davanti a palazzo Tursi dove una delegazione è stata ricevuta dal commissario Bucci. "Abbiano ottenuto qualcosa e siamo contenti: saranno installate a breve delle centraline per il monitoraggio dell'aria e per l'acustica in modo da avere sotto controllo la situazione". Lo ha detto Fabrizio Belotti, presidente del comitato abitanti confini zona rossa, al termine dell'incontro con il commissario Marco Bucci. Poi in corteo i manifestanti sono arrivati davanti alla prefettura ed hanno avuto la rassicurazione che le loro istanze saranno presentate al Governo. Successivamente hanno raggiunto la Regione dove hanno incontrato il governatore e commissario all'emergenza Giovanni Toti. Toti, hanno riferito i manifestanti si è detto possibilista che il governo stanzi i fondi per indennizzare anche gli abitanti ai confini della zona rossa attraverso un qualunque decreto omnibus ed ha spiegato che il Piano regionale di intervento strategico è stato superato dalla normativa nazionale. "I cittadini ci hanno manifestato le loro esigenze e i loro timori sull'impatto del cantiere di demolizione e ricostruzione di Ponte Morandi sull'area in questione", ha spiegato Toti. "Ho garantito loro che mi farò promotore di un approfondimento con tutte le strutture interessate e competenti, con il Commissario di governo e sindaco della città Marco Bucci, per capire in quale modo, all'interno della legislazione vigente e dei provvedimenti presi, si possa trovare una soluzione soddisfacente per dare loro risposte adeguate".
Oltre agli striscioni i manifestanti portano un cartello al collo: "Se hai un cuore unisciti a noi, noi siamo Genova". Alla manifestazione hanno partecipato anche vari esponenti del Pd. "Tante promesse da parte del Governo gialloverde ma nei fatti nulla. Per questo, stamani, ho partecipato alla manifestazione indetta dal Comitato di cittadini e imprese che sono ai confini della zona rossa esclusi dagli indennizzi, ma che saranno costretti a convivere comunque con i disagi creati dal cantiere", ha detto la deputata Raffaella Paita.