Sono stati riesumati i resti di
Massimo Mattoni, agente di turismo genovese scomparso nel 2000,
a 40 anni, e i cui presunti resti vennero ritrovati nel 2003 in
un bosco nei pressi di Borgio Verezzi (Savona). Le ossa, tra le
quali mancherebbe la parte superiore del cranio, verranno
analizzati dalla dottoressa Simonetta Verdiani, genetista, per
estrapolare il Dna e confrontarlo con quello dei parenti. Quando
i resti vennero trovati, la vicenda venne archiviata come
suicidio ma 18 anni dopo il gip del tribunale di Genova,
accogliendo l'istanza del fratello Fabio, ha fatto riaprire le
indagini. Il pm Fabrizio Givri ha iscritto nel registro degli
indagati un uomo e una donna, amici dell'uomo scomparso, con l'
accusa di omicidio. L'esame del Dna servirà a stabilire in primo
luogo se i resti trovati a Borgio Verezzi appartengono a
Mattoni. Secondo il fratello, Mattoni potrebbe essere stato
ucciso dai due per mettere le mani su 300mila euro su un conto a
Montecarlo cointestato con i due indagati.
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