Nessuna anomalia registrata dalla rete di monitoraggio dell'agenzia regionale per l'ambiente (Arpal), dall'inizio della demolizione del Morandi (febbraio) al 25 aprile scorso. Il monitoraggio riguarda le concentrazioni di PM10 polveri sottili, e PM2.5, e da marzo anche PTS, la componente grossolana visibile a occhio nudo anche se non rilevante da un punto di vista sanitario. I primi dati, che si riferiscono all'area di ponente, dove i lavori sono già cominciati, non preoccupano. La strumentazione integra le centraline Arpal con quelle dei demolitori. Per quanto riguarda le Pm10 non si supera mai il limite di 50 microgrammi per metro cubo e l'andamento dei grafici delle centraline vicine al cantiere ovest è paragonabile a quello di altre stazioni in città. Sul fronte PM2.5 c'è stato un solo raggiungimento del livello di 25 microgrammi, alla centralina vicino ad Ansaldo, ma il limite di sforamento è calcolato su base annuale. Per le Polveri Totali Sospese (PTS) non si è superata la soglia di attenzione.