Misurazione della temperatura prima dell'ingresso, un banco per ogni avvocato, imputato e parte civile a distanza di un metro l'uno dall'altro, e un grande pannello bianco con la scritta "La legge è uguale per tutti". E' stata riprodotta una vera e propria aula di giustizia alla Fiera di Genova per la prima udienza dell'era post emergenza Covid celebrata fuori dal palazzo di giustizia di Genova. A inaugurare la fase tre dei grandi processi del capoluogo ligure è stato quello bis sul posizionamento della torre piloti, la struttura crollata il 7 maggio 2013 per l'urto della Jolly Nero provocando la morte di 9 persone. E' stato il giorno dell'inizio della requisitoria del pm Walter Cotugno. "Gli urti delle navi contro le banchine non sono un evento imprevedibile". Il magistrato parlerà anche domani e venerdì per concludere con le richieste di condanna. Il processo procederà spedito con udienze tutti i giorni, tranne il 14 quando il padiglione sarà usato per l'incidente probatorio nell'inchiesta sul crollo del ponte Morandi.
Nel processo sono imputate 12 persone tra ex dirigenti dell'Autorità portuale e capitaneria di porto, datori di lavoro, progettisti e collaudatori dell'opera costruita a filo banchina.
Era assente oggi la mamma di Giuseppe Tusa, una delle vittime, che con la sua caparbietà ha fatto sì che questo processo si celebrasse. La procura aveva chiesto l'archiviazione ma Tusa si era opposta e il gip aveva ordinato al pm di approfondire con altre indagini che hanno portato al processo.
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