La procura di Genova ha acquisito
le due lettere di contestazione che l'ispettore Placido
Migliorino ha inviato ad Aspi nelle quali si parla di un "grave
inadempimento" per i cantieri sulla rete genovese e "i termini
di attuazione del cronoprogramma dei lavori e delle ispezioni
delle gallerie liguri". Le missive erano state inviate ai pm dal
Mit e adesso i magistrati che indagano sulle gallerie le hanno
formalmente inserite nel fascicolo. Accuse che Aspi aveva
respinto al mittente sottolineando che "la società ha operato e
sta operando nel pieno rispetto delle regole e delle
prescrizioni imposte dal Mit nell'ambito di un quadro normativo
carente".
L'indagine sulla sicurezza delle gallerie era nata dopo il
crollo di due tonnellate di cemento dalla volta della galleria
Bertè, in A26, lo scorso 30 dicembre. Dalle indagini, affidate
agli uomini del primo gruppo della guardia di finanza, sarebbero
emersi falsi report sullo stato di salute dei tunnel, così come
veniva fatto anche per i viadotti. Il Mit aveva inviato
l'ispettore Migliorino ed erano state programmate una serie di
ispezioni, fatte anche durante il lockdown. A fine maggio, però,
il Mit aveva chiesto ispezioni più approfondite, con l'uso anche
di tecnologie avanzate. I nuovi controlli hanno paralizzato la
viabilità nella rete ligure portando a una nuova inchiesta, nata
dopo i numerosi esposti in primis quello del governatore
Giovanni Toti, per interruzione di pubblico servizio e
omissione. Code che anche oggi non sono mancate nel nodo
autostradale ligure e che hanno toccato punte di quattro
chilometri
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