Saranno almeno 50 mila le giornate
di lavoro in meno effettuate dai lavoratori della Compagnia
Unica Lavoratori Merci Varie (Culmv) del porto di Genova nel
2020 rispetto al 2019 a causa dell'emergenza coronavirus. E' la
previsione del consiglio dei delegati della compagnia e dei
sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti, che chiedono "un
confronto urgente con l'Autorità portuale e i terminal operators
per affrontare e superare questo momento".
"I conti della crisi economica generata dalla pandemia sono
impietosi e i lavoratori aspettano da troppo tempo: la pazienza
è finita. - rimarcano Culmv e sindacati in una nota congiunta -
Calano il numero delle navi in transito nel porto (-20%), le
tonnellate di merci (-17.8%) e il totale dei container
movimentati (-13.8%), crolla il numero dei passeggeri (-60.5%),
praticamente azzerate le crociere (-87.9%)".
"Bastano questi numeri a spiegare chiaramente le nostre
preoccupazioni, ma ancor più ci preoccupa che l'Autorità di
Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale non abbia ancora
risolto i nodi centrali a tutela della continuità aziendale
della CULMV. - continuano - Nei tempi brevi devono essere
definiti l'adeguamento tariffario e la chiusura del bilancio
2019, l'adeguamento dell'accordo di investimento anche a fronte
del piano di risanamento che va avanti".
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