Undici persone, amministratori di numerose società nazionali ed estere, sono state arrestate dalla Guardia di Finanza della Spezia nell'ambito di una maxi inchiesta che ha permesso di smantellare consolidate pratiche di evasione fiscale internazionale e frodi all'Erario. Le indagini del Nucleo di polizia economico finanziaria hanno messo a nudo una sofisticata tecnica evasiva che garantiva agli indagati guadagni illeciti: secondo le Fiamme gialle, sarebbero state emesse fatture false per 30 milioni di euro, con un'evasione delle imposte pari a dieci milioni.
Le indagini, avviate a seguito di un controllo di natura fiscale condotto nei confronti di un'impresa spezzina del settore della cantieristica navale, hanno consentito di ricostruire un collaudato sistema di emissione 'a richiesta' di fatture. Le indagini hanno permesso di individuare, in un anonimo appartamento situato alla Spezia, uffici amministrativi occulti di due imprese 'estero-vestite', con sedi formalmente a Malta, e di altre imprese nazionali, tutte riconducibili di fatto ad un noto imprenditore spezzino. Alcune di queste, pur in assenza di autorizzazione, fornivano manodopera alle imprese ed emettevano, in accordo con i clienti, fatture recanti un oggetto giuridico diverso che consentiva loro di maturare indebiti crediti d'imposta, nonché di evitare di farsi carico di oneri contributivi. Gli approfondimenti hanno consentito di individuare anche una società lombarda che aveva il compito di 'cartiera', così da sottrarre Iva all'Erario per farla confluire in conti correnti dell'Europa dell'Est: da lì alcuni degli indagati provvedevano a prelevare ingenti somme di denaro contante, fino a 240mila euro alla volta, e a reintrodurle nel territorio nazionale. Contestualmente agli arresti, il gip Mario De Bellis ha accolto la richiesta del pm Rossella Soffio, disponendo il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie, quote societarie, immobili, imbarcazioni ed autovetture sia nei confronti degli arrestati sia di altri imprenditori coinvolti.
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