"Speriamo che la sconfitta di Crotone ci sia servita da lezione. Incontriamo una squadra arrabbiatissima, reduce dalla sconfitta e dal ritiro, che sulla carta rispetto a noi è molto più avanti: dovremo dare il massimo senza sbagliare nulla. Dovremo concedere meno e cercare di essere più concreti, perché in queste giornate abbiamo creato tanto senza concretizzare". Così il tecnico dello Spezia, Vincenzo Italiano, inquadra la partita che vedrà il suo Spezia affrontare il Bologna al Picco, prima storica gara casalinga del club in massima serie nello stadio cittadino.
"Non vedevamo l'ora, per noi sono state undici trasferte, e siamo felici di tornare a casa, speriamo di fare un'ottima gara soprattutto perché è la prima del Picco in Serie A" dice il mister, che contro gli emiliani ritrova l'attaccante Nzola, assente in Calabria. Intanto, alla Spezia l'attesa per la prima storica gara dello Spezia in A nel centenario stadio cittadino è alle stelle. Un entusiasmo cui fa da contraltare il timore di possibili assembramenti di tifosi nei pressi dello stadio e nelle aree limitrofe, come accaduto in occasione del play off di Serie B. Per evitare comportamenti che potrebbero facilitare la diffusione del virus Covid-19, il sindaco Pierluigi Peracchini ha firmato un'ordinanza che amplifica le attuali restrizioni dell'ultimo Dpcm.
Il provvedimento prevede il divieto di stazionamento, in diverse aree del centro cittadino, nei pressi dello stadio e nelle aree limitrofe, nonché nei pressi dell'hotel dove alloggia lo Spezia in occasione delle partite casalinghe. "Domani è una giornata storica per tutta la città - spiega il sindaco Pierluigi Peracchini -, purtroppo il momento storico che stiamo vivendo non ci permette di accogliere, accompagnare e tifare dal vivo la nostra squadra. Il mio è un appello accorato a tutta la tifoseria e a tutti i cittadini: se vogliamo il bene della nostra squadra e della nostra città dobbiamo dimostrarlo rimanendo a casa. Tifiamola guardando la partita da casa.
Dimostriamo di essere una città da serie A in tempi di grave emergenza sanitaria".
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