Ai blocchi di partenza, con un
bando da 75 mila euro, il primo bando 'sociale' nell'ambito del
grande piano per il centro storico di Genova annunciato nelle
scorse settimane dal Comune di Genova. Con l'inizio del 2021
sarà concreto il progetto di educativa "di strada" per
raggiungere e aiutare centinaia di ragazzi e bambini che vivono
e trascorrono il loro tempo libero nei vicoli. Al bando, che
esce oggi, potranno partecipare, entro 35 giorni, associazioni
del terzo settore, per l'offerta di servizi socio educativi e la
creazione di una sorta di task force itinerante che andrà a
intercettare i giovani e i loro bisogni, prevenendo situazioni
di disagio e indirizzandoli verso esperienze che non siano le
dipendenze o la microcriminalità. I luoghi individuati come
centri nevralgici saranno i giardini Luzzati, l'area di Pré e
quella del porto antico. In questi luoghi gli operatori dovranno
essere fisicamente presenti. "La rigenerazione del centro
storico passa anche attraverso i servizi alle persone - dice
Paola Bordilli, assessore comunale al Centro storico -
supportare i ragazzi in aggregazione sana e socialità è
indispensabile per prevenire la nascita di nuove marginalità".
Nell'ambito del piano per il centro storico, complessivamente,
sono previsti per il sociale 16,6 milioni di euro. "L'educativa
partecipata - afferma il consigliere delegato alle Politiche
sociali Mario Baroni - si fonda sul coinvolgimento di chi vive
ogni giorno sul territorio e delle associazioni per creare
percorsi efficaci, presto metteremo a punto nuovi bandi anche
per anziani e disabili". Il bando premierà i progetti con le
linee di indirizzo incluse nel piano e la creazione di reti tra
varie associazioni. Questa sperimentazione durerà circa un anno.
"Il bando è una sorta di accompagnamento educativo rivolto a
bambini dai 6 anni in su, ad adolescenti ma anche giovani
adulti, fino ai 25-30 anni che faticano a entrare nel mondo del
lavoro - spiega il direttore delle Politiche sociali del Comune
Massimiliano Cavalli - uno dei punti chiave è rendere queste
persone responsabili del luogo in cui vivono".
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