Traffico illecito di rifiuti, con
aggravante ambientale, e falso ideologico in atto pubblico:
queste le ipotesi di reato per i titolari di tre aziende del
Nord Italia che operano nella raccolta, trattamento e commercio
di rifiuti speciali.
I funzionari dell'Agenzia delle Dogane, verificando l'export di
rifiuti plastici verso la Malesia, hanno bloccato l'imbarco di
quattro containers al terminal di Genova-Pra', per circa 90
tonnellate di rifiuti.
E' stato scoperto un articolato meccanismo di
commercializzazione di scarti di materie plastiche, triturati
senza il rispetto della normativa in materia e acquistati in
Italia da intermediari di Hong Kong, per poi essere spediti a
operatori malesi che riciclavano il carico in impianti non
idonei. La collaborazione con le autorità malesi ha permesso di
accertare la falsità di alcuni permessi con gli estremi delle
aziende italiane e asiatiche coinvolte. Le ditte, in alcuni
casi, presentavano il prodotto come materia prima.
Da novembre scorso sono state bloccate 7 spedizioni illecite per
complessive 683 tonnellate di rifiuti, 10 le persone denunciate,
9 le aziende coinvolte
Secondo un rapporto Interpol, a seguito del blocco cinese
all'import di 24 tipologie di rifiuti, dal gennaio 2018 a oggi,
le esportazioni degli scarti plastici dei maggiori Paesi
industrializzati verso la Malesia sono quadruplicate. Il governo
malese ha istituito un meccanismo di approvazioni preventive
degli esportatori e delle aziende di recupero locali, oltre a un
sistema di permessi elettronici per ogni spedizione.
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