La popolazione censita in Liguria al 31 dicembre 2019 ammonta a 1.524.826 unità, con una riduzione di 8.154 abitanti (-5,3‰) rispetto al 2018 e di 45.868 abitanti (-3,7‰ in media annua) rispetto al Censimento 2011. E' questo uno dei principali dati del nuovo censimento Istat, basato sulla combinazione di rilevazioni campionarie e dati di fonte amministrativa. I dati riguardano gli anni 2018-2019 In Liguria i residenti diminuiscono, rispetto al 2011, in tutte le province ma maggiormente a Genova e Savona (-4,4 e -4,2‰ in media annua). Più della metà dei residenti sono concentrati nella provincia di Genova. Il comune più popoloso è Genova con 566 mila abitanti, quello più piccolo è Rondanina (Genova), con 61 abitanti. Le donne sono in il 52,1% del totale.
La Liguria registra un progressivo invecchiamento della popolazione ma con ritmi inferiori alla media nazionale. Il comune più giovane è Ortovero (Savona), con 43,3 anni, più vecchio è Fascia (Genova), 66,1 anni. Nel periodo 2011-2019 la popolazione straniera è aumentata del 2,9% in media/anno. I cittadini stranieri risultano in crescita in tutte le province, con punte più elevate a Spezia (+4% in media annua) e Imperia (+3,6%). L'età media degli stranieri è più bassa di 15,2 anni rispetto a quella degli italiani (34,9 anni contro 50,1 nel 2019). I cittadini albanesi sono il 14,8% del totale degli stranieri residenti. Per quanto riguarda l'istruzione il 37,9% della popolazione ha un diploma di scuola di secondo grado o di qualifica professionale, il 28,5% la licenza media e il 15,2% la licenza elementare. Le persone con un titolo superiore sono il 14,9% (+2,7%). L'incremento delle persone attive sul mercato del lavoro è dovuto alla crescita delle persone in cerca di occupazione (+38%), soprattutto fra gli uomini (+43,5%). In calo il numero delle persone occupate, nel 2019 sono 619 mila, -0,4%.
Forte squilibrio di genere nel mercato del lavoro: il tasso di occupazione maschile è al 53,5%, oltre quindici punti in più di quello femminile. Il tasso di disoccupazione è al 9,2% per gli uomini e al 12,2% per le donne.
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