Il pubblico ministero Giovanni Arena ha contestato la premeditazione a Renato Scapusi, l'uomo che venerdì pomeriggio ha ucciso la ex compagna Clara Ceccarelli nel suo negozio di pantofole in pieno centro a Genova.
Contestate anche le aggravanti della crudeltà e del vincolo affettivo. Scapusi, difeso dall'avvocato Stefano Bertone, è stato interrogato questa mattina davanti al gip per la convalida del fermo. "Il coltello lo aveva lei in negozio. Erano mesi che non andavo lì. Venerdì ci sono passato, abbiamo iniziato a discutere, lei ha preso il coltello. Gliel'ho tolto dalle mani e l'ho colpita. Quando sono scappato l'ho buttato ma non mi ricordo dove". Un racconto che però non convince la procura e gli investigatori della mobile secondo i quali invece Scapusi si sarebbe portato il coltello. "Quando sono scappato sono tornato a casa, ho visto che avevo i vestiti sporchi e me li sono cambiati e li ho buttati nella spazzatura". Gli abiti sono stati effettivamente ritrovati mentre l'arma no. Il killer ha aspettato che il commesso uscisse dal negozio e poi è entrato e ha colpito la ex con almeno trenta coltellate. Nel pomeriggio verrà eseguita l'autopsia e la perizia psichiatrica. La donna è stata colpita con 100 coltellate. Clara è stata spinta in una sorta di angusto corridoio vicino al bagno, senza alcuna via di fuga e lì aggredita. Scapusi l'ha colpita con violenza in ogni parte del corpo: alla testa, all'addome, al petto e alla schiena.