Nasce "Vademecum per il dialogo -
Fare scuola, fare giustizia", redatto da docenti dei Cpia (Corsi
provinciali per l'istruzione degli Adulti), personale della
scuola in carcere, polizia penitenziaria e funzionari giuridico
pedagogici, per monitorare e migliorare l'esperienza di scuola
in carcere. Il Direttore Regionale dell'Ufficio scolastico per
la Liguria, Ettore Acerra, sottolinea "il valore di questa buona
pratica di sistemi che interagiscono, che darà forma ad una
collaborazione più strutturata e continuativa".
Lo scopo del Vademecum, realizzato grazie alla sinergia degli
Uffici scolastici regionali di Liguria e Piemonte e del
Provveditorato per l'Amministrazione penitenziaria di Liguria,
Piemonte e Valle d'Aosta, coordinato dalla dirigente Ada
Maurizio, è di dare un concreto seguito al protocollo tra il
Ministero dell'Istruzione e della Giustizia per la qualità del
sistema di istruzione penitenziaria al fine di reintegrare il
detenuto nella vita sociale con un suo progetto di vita. Del
progetto si è discusso in un convegno. Il presidente
dell'Autorità Garante dei diritti del detenuto, Mauro Palma, ha
ricordato che "il percorso educativo porta il detenuto a
riflettere sulla propria esperienza, costruendo intorno a lui
una rete di saperi in modo modulare e non strettamente legato
alle discipline; in questo progetto di istruzione non può
mancare il rafforzamento delle competenze tecnologiche per un
suo futuro reinserimento nel mondo del lavoro."
Il Vademecum comprende anche un glossario emotivo e relazionale
per capire e sostenere il vissuto dei detenuti. Il dirigente
tecnico, Roberto Peccenini, ha ribadito proprio l'obiettivo
comune di ricostruire dentro al carcere il tessuto relazionale
del detenuto, "spezzato" nei confronti dell'esterno. Per i
dirigenti degli Uffici scolastici di Piemonte e Liguria, Serena
Caruso e Alessandro Clavarino, "questa sinergia di sistema
porterà ad un salto di qualità di strumenti e percorsi
didattici".
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