(ANSA) - GENOVA, 05 NOV - "Non ho niente da nascondere, quello che sapevo lo ho sempre detto". Così al Tg1 Marco Soracco, commercialista, datore di lavoro di Nadia Cella, la donna uccisa 25 anni fa nello studio dell'uomo a Chiavari (Genova), che è ora indagato insieme alla madre per falsa testimonianza. Per l'omicidio è indagata una donna, Annalucia Cecere, che oggi ha 53 anni e vive a Cuneo, che Soracco conosceva. Secondo l'accusa, la presunta assassina potrebbe avere agito per gelosia.
Per la Procura di Genova, Soracco e la madre non hanno detto tutto quello che sapevano: "Si tratta di ricordi di fatti di oltre mezzo secolo fa - ha detto Soracco al Tg1 - e quindi tante volte non mi ricordo bene perchè ho fatto una cosa o ho detto una cosa, oppure un ordine cronologico degli avvenimenti".
Sul possibile movente della gelosia della donna indagata, Soracco ha detto: "Quello lo ho appreso dall'evolversi dei fatti e dalle cose che sono venute fuori. Non ne sapevo assolutamente nulla. Non ho mai più visto quella persona da prima dell'evento". Un pensiero per la madre di Nadia Cella: "Spero che abbia non dico pace, perchè non potrà mai averla, ma che almeno capisca perchè la figlia è morta in quel modo". (ANSA).