Fiom e Uilm si rivolgono "all'azienda
ma anche al Governo", con lo sciopero in tutto il gruppo
Leonardo, e la manifestazione nazionale in Piazza Monte Grappa.
"Non si capisce quale è la linea generale. Chiediamo chiarezza
su investimenti e prospettive", sottolinea la leader della
Fiom, Francesca Re David, prima degli interventi previsti da un
piccolo palco fronte alla sede di Leonardo.
"Credo che sia il primo sciopero di tutta Leonardo, sotto la
sede dell'azienda", evidenzia la segretaria generale della
Fiom-Cgil: "Ci troviamo in una condizione molto complicata: la
cosa scatenante è stata l'avvio della procedura di cassa
integrazione per le areostrutture, il che vuol dire per il
Mezzogiorno perché gli stabilimenti sono tutti al Sud, tra
Puglia e Campania. Ed è una cassa integrazione che si sa quando
inizia e non si sa quando finisce".
Poi, "Si parla di vendita di tutta la parte della difesa, con
l'ex Oto Melara: non si capisce se ad un gruppo tedesco o se a
Fincantieri, e non si capisce se rimane la progettazione, la
testa in Italia. E ci troviamo di fronte alla vendita di
automation a Genova, anche qui per far cassa. Non si capisce
qual è l'idea generale. C'è una centralità della parte di cyber
e di digitalizzazione ma allo stesso tempo si annuncia una
riduzione dei siti".
Dal Governo, dice la leader della Fiom, "una assenza totale di
un'idea di politica industriale. Questo ricade fortemente sul
Sud e crediamo che questo modo di procedere sia molto, molto
preoccupante".
In piazza Monte Grappa non 'è la Fim-Cisl. Francesca Re David
commenta: "L'unità fa la forza. La Fim ha fatto delle
valutazioni diverse: lo sciopero è in alcuni siti e non è in
tutto il gruppo. Essere uniti sarebbe stato meglio. Sul
territorio sicuramente le rsu sono unite e questo è un valore da
non perdere".
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