(ANSA) - ROMA, 14 GEN - Sono complessivamente cinque le misure cautelari applicate oggi nell'ambito dell'indagine sull'assalto alla Cgil avvenuto il 9 ottobre scorso. Nel procedimento si ipotizzano i reati di devastazione e saccheggio.
In particolare due persone sono finite agli arresti domiciliari e per altre tre è scattato l'obbligo di dimora. Tra le persone raggiunte da misura anche il leader catanese di Forza Nuova Giuseppe Bonanno Conti, finito agli arresti domiciliari. Nel provvedimento del gip oltre all'associazione a delinquere viene contestata anche la resistenza con violenza perpetrata ai danni delle forze dell'ordine.
Nell'operazione di questa mattina della Digos della Polizia di Stato è finito ai domiciliari anche un genovese legato ai movimenti "No Green Pass". Per i restanti, anch'essi appartenenti movimenti sorti a seguito dell'emergenza pandemica, sono state disposte le misure cautelari dell'obbligo di dimora nel comune di residenza per un attivista bolognese e della presentazione dinanzi alla Polizia Giudiziaria nei confronti di due romani.
Il manifestante genovese no green pass è pregiudicato per alcuni reati da stadio. L'uomo, Andrea Savaia, 53 anni, senza fissa dimora e disoccupato, sarebbe stato ripreso dalle telecamere della polizia scientifica prima mentre partecipava agli scontri di piazzale del Brasile poi mentre "collaborava all'azione di sfondamento del portone" della sede della Cgil e, una volta dentro, "provvedeva a filmare tutto con il telefonino con senso di compiacimento" scrive il gip. Non solo, all'estero della sede del sindacato avrebbe colpito "con calci e pugni" i poliziotti arrivati a presidiare la sede sindacale". L'uomo, che è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, è stato riconosciuto dalla Digos di Genova sia per l'abbigliamento sia per alcuni tatuaggi sul braccio. Il 53enne era già infatti noto agli investigatori genovesi in quanto assiduo partecipante alle manifestazioni no green pass a che a Genova si svolgono ogni settimana a partire da luglio.