Dal 19 gennaio i liguri con il green pass in scadenza nei sette giorni successivi potranno ricevere la terza dose di vaccino anti covid in linee ad accesso diretto senza prenotazione aperte in almeno un hub per ogni Asl. Lo annuncia il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti durante il punto di aggiornamento sulla pandemia. "Questo perché c'è stato un limitato spazio di tempo per prenotarsi con l'accorciamento della durata del green pass - motiva Toti - Le linee vaccinali in Liguria sono arrivate a oltre 100 mila dosi alla settimana, come promesso stiamo somministrando tutto quello che ci viene consegnato".
Questi i punti vaccinali dove saranno attivate linee dedicate ad accesso diretto per la vaccinazione legata alla scadenza del green pass.
Asl1 - hub Arma di Taggia (da lunedì a sabato dalle 9 alle 18); Palasalute di Imperia (da lunedì a sabato dalle 14 alla 20); hub di Camporosso (da lunedì a sabato dalle 14 alle 20); ospedale di Bordighera nelle giornate del 22, 23, 29 e 30 gennaio (dalle 8 alle 20).
Asl2 - Palacrociere di Savona (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18).
Asl3 - hub Casa della Salute Torre MSC San Benigno (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18); Sala Chiamata del Porto (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18); Teatro della Gioventù (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18).
Asl4 - hub di Chiavari (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18).
Asl5 - hub di Sarzana (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18).
La Regione pensa a reparti 'buffer' per curare i pazienti covid non ricoverati per il virus
La Regione Liguria sta valutando l'apertura di "reparti buffer covid" negli ospedali per curare "il 30% di pazienti positivi che si recano in ospedale non per i sintomi del covid ma per cause che non sono neppure lontanamente inerenti al covid". Lo spiega il presidente della Regione Giovanni Toti. L'obiettivo è alleggerire la pressione sui reparti di malattie infettive ed iniziare a "riorganizzare il sistema sanitario alla variante Omicron", arrivata ormai in Liguria all'80% dei contagi. "Immaginiamo un modello simile all'intensità di cura che organizzano alcuni ospedali come l'Humanitas, - spiega Toti - con pazienti con specialità diverse che a seconda del livello di gravità finiscono in un piano dell'ospedale dove il professionista si reca a visitare il paziente positivo ricoverato non per i sintomi del covid, dove l'oculista, l'ortopedico o l'ematologo possa curarlo. E' certo che oggi su 700 ricoverati covid negli ospedali della Liguria, 300 sono positivi ma non sarebbero in ospedale se non gli fosse occorso qualche altra cosa", sottolinea.