Amministratori, cittadini e
associazioni si sono riuniti ieri sera sul cosiddetto "segiun" a
Lavagna per fare il punto sui lavori avviati per la costruzione
della Diga Perfigli e manifestare contro la realizzazione
dell'opera. "Continuiamo ad esprimere e manifestare la totale
contrarietà della nostra amministrazione alla costruzione di
un'opera a così alto impatto anche su Chiavari, che non tiene
assolutamente conto delle attuali necessità del nostro
territorio - spiegano il presidente del consiglio comunale,
Antonio Segalerba, e il vicesindaco di Chiavari Silvia Stanig,
che hanno preso parte all'incontro -. Il Piano di Bacino, a
partire dal 1995, non ha mai risolto le vere problematiche della
zona in termini di sicurezza e mitigazione del rischio. È
necessario quindi ripartire sia dalle opere che contestiamo
tutti, sia da una pianificazione generale da rivedere
integralmente. Un esempio da prendere in considerazione riguarda
la nostra città e il progetto di messa in sicurezza del
Rupinaro".
"Siamo riusciti a dialogare con gli enti sovraordinati per
modificare la tipologia di approccio per la tutela del nostro
territorio, riuscendo così ad ipotizzare un secondo scenario,
quello dello scolmatore, che ci ha consentito di accantonare un
progetto, già in fase abbastanza avanzata, che avrebbe previsto
l'abbassamento del letto del torrente, l'innalzamento degli
argini e dei ponti. Questo è l'approccio da attuare anche per la
Piana dell'Entella - hanno aggiunto -: partire da una
sospensione delle opere in corso, proseguire con una
rivalutazione dei progetti d'intesa con Regione e Città
Metropolitana per avviare una nuova pianificazione delle opere
di mitigazione del rischio idraulico che tengano conto delle
misure aggiornate di Protezione Civile. Non possiamo pensare di
costruire sempre muri per proteggerci dalle piene".
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