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Passavano la droga con i baci, chiesto rinvio a giudizio per 11

Passavano la droga con i baci, chiesto rinvio a giudizio per 11

Pusher operavano in centro storico, con 'ricambi' dopo arresti

GENOVA, 25 marzo 2022, 12:58

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Dopo un'indagine durata un anno sullo spaccio di sostanze stupefacenti nata da numerosi esposti che denunciavano il fenomeno da parte del personale dell'Amt, da impiegati e genitori dei ragazzi di un istituto scolastico nel centro storico. I carabinieri hanno accertato la presenza di 'pali' che avvisavano pusher e acquirenti dell'arrivo delle forze dell'ordine e dunque della presenza di un'organizzazione stabilmente insediata in una ristretta area del centro storico.
    Nel corso delle indagini, svolte pedinamenti, osservazione e analisi delle immagini di telecamere di videosorveglianza, i carabinieri sono riusciti a identificare 11 persone, tutte di origine centrafricana e entrate in Italia con regolare visto per richiedenti protezione internazionale. I pusher sono risultati avere costantemente a disposizione vari tipi di sostanza stupefacente come hashish, cocaina, crack e eroina. L'attività, nonostante i numerosi sequestri e arresti in flagranza di reato operati, non è mai cessata del tutto e ha visto sempre l'avvicendarsi di nuove leve che sostituivano i pusher denunciati o arrestati. Il modus operandi riscontrato era sempre lo stesso: il pusher agganciava l'acquirente nelle vie limitrofe e lo indirizzava verso il luogo ritenuto più sicuro, tendenzialmente sulle scale di accesso alla stazione della metropolitana, per poi fingere di parlare al cellulare e tenere così sotto controllo l'area. Una seconda 'vedetta' si posizionava in modo da poter controllare al meglio la zona, segnalando poco dopo con un gesto la possibile presenza di operatori delle forze dell'ordine. Altro sistema per la cessione delle dosi utilizzato dai pusher con acquirenti donne era scambiarsi la droga con un bacio, passando così la dose da bocca a bocca. Il sostituto procuratore Vona, titolare dell'attività di indagine, ha richiesto al gip il rinvio a giudizio di tutti gli 11 indagati.
   

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