Una doppia grata per dividere i
pazienti del reparto di Psichiatria dell'ospedale San'Andrea, a
La Spezia, e i parenti durante le visite. "Un ritorno a prima
della legge Basaglia" secondo i familiari di alcuni ricoverati,
"motivi di sicurezza" secondo la Asl5. La vicenda è riportata
dal Secolo XIX.
Secondo quanto emerso, il cortile del reparto sarebbe stato
trasformato in una sorta di sala colloqui. Lo spazio esterno è
delimitato da una doppia grata di ferro, alta fino al primo
piano dell'edificio, chiusa con dei lucchetti, tanto stretta da
rendere difficile vedere bene il volto di chi si trova
dall'altra parte. Dalla parte "riservata" ai parenti è stata
messa una sedia. "I pazienti sembravano animali in gabbia. Le
grate dividono gli umani, dai non umani: l'impatto è troppo
forte e non è soltanto una questione visiva", denuncia il
familiare di un ricoverato.
La Asl5 sostiene che la doppia grata sia stata fissata in
primis per motivi di sicurezza, per evitare che in reparto
potessero entrare oggetti e sostanze potenzialmente pericolosi.
"La presenza delle grate - spiega Rosanna Ceglie, il
primario di Psichiatria dell'ospedale Sant' Andrea della Spezia
- serve a separare lo spazio esterno proprio dell'ospedale da
quello della sezione uomini del reparto psichiatrico.
Inizialmente una sola grata delimitava il reparto dall'esterno,
poi ne è stata montata una seconda a distanza di circa due metri
per evitare il passaggio di alcunché di vietato dall'esterno e
che rispetta anche la distanza di sicurezza per il Covid.
Sicuramente avremmo voluto offrire ai nostri pazienti delle
strutture esterne che potessero essere esteticamente meno
evocative di una chiusura così netta. Ovviamente lo spazio fra
le due grate non è stato mai utilizzato in alcun modo e la sedia
che è stata posta al di là del reparto rappresenta soltanto un
gesto di cortesia nei confronti di quel parente che non potendo
entrare ma volendo comunque aspettare il proprio caro, anche
solo per vederlo da lontano, avesse desiderato sedersi".
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