C'è anche la lettera scritta a mano
e firmata da Giuseppe Garibaldi con cui nel 1860 accettava la
cittadinanza onoraria di Chiavari tra i 6.700 documenti
dell'archivio storico del Comune di Chiavari recuperato e
riposizionato. Registri e filze "dormivano nella torre come una
principessa rinchiusa" ha detto durante la presentazione del
recupero Francesca Imperiale, sovrintendente archivistico della
Soprintendenza della Liguria. In effetti dal 1930 tutta la
documentazione storica del comune di Chiavari era stata
accatastata nella torre della Cittadella, ora è stata
riposizionata in scaffali appositamente creati in tre locali
dello stesso ex palazzo di giustizia.
"In questi cinque anni in tanti ci hanno chiesto di poter
consultare l'archivio storico della città - ha spiegato Silvia
Stanig, vicesindaca facente funzione di sindaco di Chiavari - ma
non era possibile perché i documenti erano tutti accatastati.
Grazie a questo intervento, reso possibile da un finanziamento
da 37 mila euro da parte del ministero della Cultura, ora
possiamo renderlo accessibile".
Il primo documento dell'archivio storico è datato 1426; ci
sono atti catastali, cause, processi, sentenze, circolari,
lettere che, una volta studiati - e in alcuni casi restaurati -
daranno uno spaccato della storia di Chiavari. Tra questi il
titolo di Città rilasciato nel 1646 dalla Repubblica di Genova
e, appunto, la lettera di Garibaldi scritta di suo pugno con cui
accettava la cittadinanza onoraria.
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