Sono state 2.308 (di cui 945 per Covid) le denunce di infortunio sul lavoro registrate dall'Inail in Liguria nel mese di marzo, per un totale di 8.201 (di cui 3.489 per Covid) nei primi tre mesi di quest'anno: + 85,3 per cento rispetto allo stesso periodo del 2021. Lo denuncia in una nota la Cgil. Nella giornata Internazionale per la salute e la sicurezza sul lavoro, Marco De Silva responsabile dell'Ufficio Economico Cgil Genova e Liguria ha elaborato i dati liguri che rilevano incrementi maggiori per le donne (+ 137%) e nei settori più interessati dalle nuove ondate di denunce Covid: sanità e assistenza sociale + 180%; pubblica amministrazione e difesa + 264%; trasporti e logistica + 91%; commercio + 181%. In aumento, ma con intensità minore, i settori produttivi tradizionali quali le attività manifatturiere (+ 16%) e le costruzioni (+ 18%). In calo, da tre ad una, le denunce di infortunio con esito mortale rispetto al 1° trimestre 2021.
"Purtroppo i dati confermano come ci sia ancora molto bisogno di intervenire sul tema della sicurezza sul lavoro - commenta Maurizio Calà Segretario Generale Cgil Liguria "Sul totale degli infortuni incide ancora molto il covid, ma al netto della pandemia i dati sono sempre impressionanti. Le aziende devono investire in formazione e strumenti per la sicurezza sul lavoro esercitando la propria responsabilità. Anche i soggetti pubblici devono fare la loro parte a partire da una campagna massiccia di assunzioni sia per la parte socio sanitaria (Inps, Inail, ecc.) sia nella parte della repressione con l'implementazione del numero degli ispettori sul lavoro".
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