"È una vicenda che ci ha colpito molto e lasciato grande turbamento. Ora credo che la cosa migliore per l'Università di Genova sia il silenzio, nell'attesa che la giustizia compia il suo corso, con piena fiducia nei
confronti dell'operato della magistratura". Così il rettore dell'Università di Genova Federico Delfino sull'inchiesta della procura di Genova per una serie di concorsi truccati a Giurisprudenza che vede indagate 12 persone. Il pubblico
ministero Francesco Cardona Albini, insieme all'aggiunto Vittorio Ranieri Miniati, hanno chiesto l'interdittiva per i docenti perquisiti ieri dalla guardia di finanza. Il giudice per le indagini preliminari Claudio Siclari ha fissato
l'interrogatorio per il 9 maggio e dopo deciderà se applicarla o meno. Gli altri finiti nel registro degli indagati sono: Omar Caramanchi, candidato a un dottorato di ricerca; Camilla Bianchi, Garante per l'infanzia in Toscana, insieme al padre Antonio; Stefania Ninatti, docente della Bicocca di Milano, sponsor di una ricercatrice per la quale sarebbe stata alterata una procedura; Alberto Marcheselli, docente di Giurisprudenza e responsabile scientifico del Progetto 32, uno dei bandi pilotati. Sono una decina i bandi contestati ma gli investigatori non escludono che dai pc e telefoni sequestrati possano emergere ulteriori episodi. Tra questi l'attribuzione di un assegno di ricerca in Diritto tributario della durata di un anno e di importo lordo pari a 19.367 euro. L'indagine è data dopo che il Tar a novembre 2020 aveva annullato su ricorso di una candidata esclusa un concorso da ricercatore in diritto tributario che era stato vinto dal figlio dei uno dei docenti oggi indagati. Poco dopo era arrivato in Procura l'esposto di un candidato al posto di docente di seconda fascia.
I docenti universitari coinvolti sono Lara Trucco, prorettrice agli Affari Generali e Legali e professoressa ordinaria di Diritto costituzionale, Pasquale Costanzo, professore emerito di Diritto costituzionale, Riccardo Ferrante,
direttore del Dipartimento di Giurisprudenza e professore ordinario di Storia del diritto medievale e moderno, Daniele Granara, avvocato e professore associato di Diritto costituzionale, Patrizia Magarò, professoressa associata di Diritto pubblico comparato, Patrizia Vipiana, professore ordinario di Istituzioni di diritto pubblico e Vincenzo Sciarabba, professore associato di Diritto costituzionale. Granara, amministrativista, è noto per essere uno degli avvocati prediletti dai comitati di varia natura, dagli ambientalisti ai notav. Recentemente si è occupato delle cause novax presentando il ricorso al Tar di oltre 400 sanitari contro l'obbligo vaccinale. Secondo gli investigatori in alcuni dei concorsi contestati sono stati esclusi dall'ammissione ai colloqui candidati che pur ne avevano i requisiti. In qualche occasione gli indagati avrebbero violato regolamenti d'Ateneo e il segreto d'ufficio per scoprire in anticipo i nomi e i curricula dei partecipanti ai bandi prima della riunione della commissione. In alcuni casi ancora sarebbero stati simulati, con un accesso abusivo al sistema informatico dell'Università, i criteri di attribuzione dei punteggi modificando i punteggi per i titoli preferenziali in modo che il candidato prescelto ottenesse per forza quello più alto. I reati contestati ai docenti sono a vario titolo turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, turbata libertà degli incanti, traffico di influenze illecite e rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio.