Sono iniziate alle 9.59 le operazioni che porteranno al despolettamento della bomba di aereo della seconda guerra mondiale di fabbricazione statunitense, del peso di circa mille libbre, 454 chilogrammi, 250 dei quali di esplosivo, dissotterrata nel torrente Argentina a Taggia. Per l'operazione è stato necessario sgomberare circa 10 mila persone in un raggio di 1,5 km dal punto in cui si trova l'ordigno. Lo sgombero ha interessato Taggia e Riva Ligure. Tra gli sfollati anche un centinaio di positivi al covid, concentrati al campo sportivo e gli ospiti di tre Rsa. Gli allettati hanno trovato accoglienza in ospedali e altre strutture sanitarie Al quartier generale di piazza IV Novembre, a Taggia, dove sono stati allestiti i principali punti di raccolta, il servizio mensa, il posto di comando avanzato, l'atteso "bomba day" è iniziato. Dalle prime ore del mattino è cominciato il via vai di autobus della Riviera Trasporti, che hanno portato gli abitanti, soprattutto anziani. Nell'area c'è chi porta a spasso il cane, chi siede su una panchina, chi passeggia in compagnia. I bambini sono gli unici a divertirsi nel vicino parco giochi. Qualcuno ha con sé il gatto, una ragazza tiene un cucciolo di cane in un marsupio come se fosse un neonato.
Tra gli sfollati anche una comitiva di una trentina di turisti di Monza, che soggiorna in albergo. "Siamo arrivati ieri - raccontano - avevamo sentito della bomba: pazienza, tanto restiamo 15 giorni. Oggi faremo un giro nella città vecchia".
Nel centro di comando ci sono il sindaco di Arma di Taggia, Mario Conio, assieme ai vertici locali delle forze dell'ordine; con la protezione civile, impegnata nelle operazioni di accoglienza degli sfollati. Presente una delegazione del 32/mo Reggimento Genio Guastatori della brigata Alpina Taurinense dell'Esercito a cui spetta di rendere inoffensiva la bomba.
Pasta al pesto a islamici, ragù a altri
Mentre continuano le operazioni per il disinnesco dell'ordigno che ha costretto a sgomberare circa 10 mila persone, al centro di accoglienza per sfollati, dove sono in servizio 130 volontari, è scoccata l'ora del pranzo. Particolarità: pasta al pesto per musulmani e al ragù a tutti gli altri. Sono stati gli stessi musulmani a chiederla, non perché il ragù possa contenere carne di maiale, ma piuttosto perché la carne potrebbe non essere stata macellata secondo i dettami della legge islamica. Per lo stesso motivo, come secondo è stato servito del pesce impanato con insalata. Al centro ci sono alcune centinaia di persone. Molti sfollati hanno risposto all'obbligo di lasciare le abitazioni decidendo per una gita o per una visita a parenti e amici lontani dalla zona rossa.
Prefetto: tutto procede secondo programma
E' stata rimossa con una chiave a razzo telecomandata dagli artificieri la spoletta di "coda" della bomba di aereo. La spoletta di "naso", invece, non è rimovibile e gli specialisti dovranno usare una fresa che, spruzzando acqua e sabbia ad altissima pressione taglierà la bomba portando via la spoletta e rendendo l'ordigno inoffensivo. Un'operazione che dovrebbe richiedere circa tre ore. In seguito al despolettamento parziale la Prefettura ha autorizzato la riapertura della circolazione ferroviaria, ma i treni non potranno fermarsi alla stazione di Taggia. Inoltre è stato autorizzato il rientro degli anziani ospiti della rsa "Le Grange" di Riva Ligure. "Tutto sta procedendo secondo previsione - afferma il sindaco di Taggia, Mario Conio. L'accoglienza è stata efficace. Hanno pranzato circa 250 persone nella mensa del centro di accoglienza in piazza IV Novembre". Per il prefetto di Imperia, Armando Nanei "le operazioni di disinnesco procedono secondo il programma degli artificieri. Le operazioni di sgombero sono andate molto bene, non ci sono stati problemi. C'è un bel clima. Le persone sono state accolte con affetto dalla protezione civile e dagli addetti del Comune".
Operazione completata
Gli artificieri hanno completato, intorno alle 18, il taglio della sezione dell'ordigno di dove si trovava la seconda spoletta, quella di 'naso', che non era stato possibile asportare con una chiave a razzo comandata a distanza. Ora i 250 kg di esplosivo contenuti nella bomba sono inoffensivi. La prossima fase consisterà nella distruzione delle spolette all'interno della camera di espansione creata intorno all'ordigno a cui seguirà il trasporto della bomba in una cava a Ventimiglia dove sarà distrutta.