Convalidato l'arresto dei quattro ultras dello Spezia fermati ieri mattina a seguito degli incidenti avvenuti con la tifoseria napoletana durante il primo tempo e dopo la partita Spezia-Napoli di domenica scorsa allo stadio Picco. Ai quattro, di età compresa tra 25 e 43 anni, è stata revocata la misura degli arresti domiciliari, benché permanga l'obbligo di dimora notturna ed il divieto di uscire dal territorio provinciale. In tre potranno dunque andare a lavoro, mentre un quarto sarebbe uno studente universitario si potrà spostare ma solo per motivi di studio. Questo l'esito dell'udienza di convalida davanti alla giudice Luisa Carta. Il processo inizierà in autunno. Gli ultras sono difesi dall'avvocato Massimo Lombardi del foro della Spezia. Tra i capi d'imputazione più gravi c'è quello di rissa aggravata. Un tifoso del Napoli ha subito gravi lesioni ad una mano a seguito dello scoppio di un petardo, nel corso degli scontri tra gruppi ultras avvenuti in Via XV Giugno dopo la fine della partita.
Il giudice sportivo ha deciso la chiusura del settore 'piscina' dello stadio Picco della La Spezia e della curva A del 'Maradona' di Napoli per una giornata. Per lo Spezia c'è anche una ammenda di 15 mila euro con diffida, per il Napoli l'ammenda con diffida è di 30 mila euro. "Sanzioni attenuate per il fattivo comportamento di calciatori, tecnici e dirigenti per calmare gli animi e porre fine agli scontri", scrive il giudice sportivo
Riproduzione riservata © Copyright ANSA