La Giunta regionale ha stanziato 14,5 milioni per nidi, scuole dell'infazia, distretti sociali per minori, disabili e povertà estrema.
"Queste risorse confermano l'attenzione che questa Giunta ha da sempre dimostrato verso i più piccoli, in un costante dialogo e confronto con il territorio anche in relazione al tema delle politiche sociali", osserva il presidente Giovanni Toti.
"La delibera per il sistema 0-6 anni si muove in una logica di continuità educativa dal nido alla scuola dell'infanzia con un evidente valore formativo, ma anche sociale", sottolinea l'assessore all'Istruzione Ilaria Cavo. Per interventi da 0 a 6 anni ci sono 5,6 milioni: con questo stanziamento si potenzia la rete dei servizi educativi e si investe sulla formazione degli operatori. Nell'assegnazione dei 5,6 milioni la Regione tiene conto della spesa storica e dei servizi garantiti direttamente dai Comuni. L'amministrazione regionale ribadisce ai Comuni che una quota dovrà essere trasferita ai nidi privati accreditati e scuole dell'infanzia private. I fondi favoriscono il contenimento e la riduzione delle rette pagate dalle famiglie.
"Grazie a questi fondi - sottolinea l'assessore all'Edilizia Scolastica Marco Scajola - si potranno fare degli interventi anche sugli edifici scolastici, per rendere le aule più confortevoli".
"Prosegue l'impegno per assicurare, sostenere ed ampliare la rete dei servizi educativi rivolta all'infanzia", afferma Simona Ferro, assessore alla Tutela dell'Infanzia.
Per quanto riguarda le politiche sociali "ai Distretti vanno quasi 9 milioni - aggiunge l'assessore alle Politiche Sociali Ilaria Cavo - Con 8 milioni andiamo a sostenere le spese per le famiglie e i minori in difficoltà, le azioni per la non autosufficienza e i disabili nonché gli interventi per il contrasto alla povertà. In aggiunta, proprio per le estreme povertà, vengono stanziati 950mila euro ai comuni capofila delle conferenze dei sindaci per interventi a favore delle persone in grave emarginazione sociale senza fissa dimora. - Al Comune di Genova, dove insiste maggiormente il fenomeno della povertà estrema, viene assegnato una quota di 700mila euro che include anche un sostegno specifico per i servizi di mensa e per un progetto sperimentale integrato, volto a rispondere ai bisogni emersi a seguito del periodo pandemico. Tutto questo dà il peso dell'attenzione che questa Giunta rivolge al territorio e a tutti i Comuni".
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