La Corte Costituzionale ha
dichiarato incostituzionale la disposizione della legge della
Regione Liguria che, "in violazione della normativa statale",
riduceva da dieci a tre anni il divieto di caccia nelle aree
boscate percorse dal fuoco. La disposizione era stata approvata
dal Consiglio regionale ligure nel 2008, ma con la pubblicazione
in Gazzetta Ufficiale della sentenza firmata dal presidente
Giuliano Amato, dal redattore Giulio Prosperetti e dalla
cancelliera Filomena Perrone, cessa di avere efficacia.
Soddisfazione viene espressa dalla Lega Abolizione Caccia.
In particolare, scrivono i giudici costituzionali, l'ambiente
"delinea una sorta di materia "trasversale", in ordine alla
quale si manifestano competenze diverse, che ben possono essere
regionali, spettando (invece) allo Stato le determinazioni che
rispondono ad esigenze meritevoli di disciplina uniforme
sull'intero territorio nazionale e le Regioni, nell'esercizio
delle loro competenze, sono tenute al rispetto delle
prescrizioni statali e possono adottare norme che interferiscono
con la tutela ambientale solo se elevano lo standard di
protezione previsto dalla legislazione nazionale, legittimando
interventi normativi regionali solo nel senso dell'innalzamento
della tutela".
"La norma censurata, al contrario, non rispetta il limite
prescritto dallo Stato e, riducendo la durata del divieto di
caccia - si legge nella sentenza - sui territori percorsi da
incendi da dieci a soli tre anni, finisce con l'abbassare lo
standard di protezione ambientale".
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