"Medici del territorio in via d'estinzione": è lo striscione di protesta srotolato in piazza De Ferrari davanti al palazzo della Regione Liguria dai medici della guardia medica per denunciare che "la situazione in cui versa la categoria è sull'orlo del baratro a causa di problemi di organico, carenze organizzative e stipendi fermi dal 2005".
Una settantina i manifestanti in piazza con camici bianchi e magliette con scritto 'medico in via d'estinzione'. La continuità assistenziale (ex guardia medica) è il servizio che di notte e durante i giorni festivi si occupa di fornire l'assistenza medica domiciliare in continuità con il lavoro dei medici di medicina generale. "Oggi siamo circa 200 medici a livello ligure, quasi cento in meno rispetto al rapporto ottimale di un medico ogni 5.000 abitanti, - spiega il segretario provinciale per la continuità assistenziale a Genova Marco Cardini - soffriamo una continua riduzione dei medici in servizio, condizioni di lavoro difficili con interventi in aree sempre più vaste e densamente popolate, 15 anni senza nessun ammodernamento del servizio né strumentale né formativo né organizzativo, una retribuzione ferma dal 2005 che rende questa professione di grande impatto socio-sanitario tra le meno retribuite in Italia".
È stato convocato per il 21 luglio il tavolo di confronto con la medicina convenzionata e la continuità assistenziale. Nella giornata di ieri una rappresentanza della continuità assistenziale è stata convocata presso il Dipartimento Salute e Servizi Sociali per un incontro propedeutico, valutato positivamente dai tecnici della Regione, per affrontare alcune problematiche più urgenti, come i carichi di lavoro e la carenza di personale, in vista della discussione più approfondita nella riunione plenaria del 21 luglio. Regione Liguria ha già manifestato la propria disponibilità a valutare alcune delle proposte avanzate dalla delegazione. Circa la retribuzione, Regione ricorda che è stabilita dal contratto collettivo nazionale, recentemente sottoscritto.
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