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Biodigestore Saliceti: Dal Fabbro, non fare le cose ha costo

Biodigestore Saliceti: Dal Fabbro, non fare le cose ha costo

Il presidente Iren sull'impianto, oggetto di un ricorso al Tar

LA SPEZIA, 04 agosto 2022, 15:46

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Bisogna capire assieme alla popolazione quali sono i benefici e quali sono i costi di un'opera come questa, compreso il costo di non fare le cose". Lo ha detto il presidente di Iren, Luca Dal Fabbro, parlando della vicenda del biodigestore di Saliceti (Vezzano Ligure), che dovrebbe raccogliere i rifiuti organici della provincia della Spezia e del Tigullio. Contro la costruzione si sono schierati, su spinta dei comitati dei cittadini, i Comuni di Vezzano Ligure e Santo Stefano Magra, a cui il Tar di Genova ha dato ragione nel marzo scorso ritenendo la sua localizzazione "non compatibile con la programmazione sovraordinata", ovvero il piano provinciale dei rifiuti. Recos, azienda del gruppo Iren che propone il progetto, si è rivolta nel frattempo al Consiglio di Stato.
    "Se non tratti i rifiuti, questi devono andare in discarica e la discarica può diventare un problema in prospettiva - ha aggiunto Dal Fabbro -. Il rifiuto può essere una ricchezza: sotto forma di energia, di materiali che possono essere riciclati, di posti di lavoro per i nostri figli. Se viene trattato, è una soluzione per l'ambiente. Il modo migliore per trattare un rifiuto è costruire impianti costosi, moderni e tecnologici che servano alla comunità".
    Netto il parere dell'assessore regionale Giacomo Giampedrone, che regge la delega al ciclo delle acque e ai rifiuti: "In Liguria ci servono impianti come il pane - ha detto -. Sennò tutto lo sforzo fatto a monte con la raccolta differenziata, rischia di venire vanificato a valle. Da questo punto di vista serve un salto culturale".
   

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