La procura di Genova indaga per
omicidio dopo la morte di Mauro Risone, il figlio di 41 anni di
Clara Ceccarelli, la commerciante di 69 anni uccisa un anno e
mezzo fa nel suo negozio di pantofole in pieno centro a Genova
dall'ex Renato Scapusi, disoccupato di 60 anni condannato
all'ergastolo. Risone, disabile e con problemi di salute, era
morto a metà luglio in circostanze poco chiare: era stato
ricoverato il 3 luglio al Galliera perché vomitava sangue ed è
morto in ospedale. I medici gli avevano trovato tre ulcere
causate da sostante caustiche. Per questo era stata disposta
l'autopsia, eseguita dal medico legale Camilla Tettamanti, e ora
si attende l'esito degli esami tossicologici. Gli investigatori
della squadra mobile nelle scorse settimane hanno sentito la
badante del nonno e alcuni parenti dell'uomo. Una delle ipotesi
su cui stanno lavorando gli inquirenti, coordinati dal pubblico
ministero Paola Crispo, si concentrerebbe su questioni
ereditarie. Risone era l'unico parente diretto di Clara e la
cospicua eredità (cinque appartamenti e 135 mila euro) era
finita a lui. Un'altra ipotesi è quella del bullismo: l'uomo
potrebbe essere stato preso di mira da alcuni ragazzi e
costretto a bere sostanze corrosive.
La commerciante era stata uccisa a coltellate dentro il suo
negozio, poco prima dell'orario di chiusura. La donna aveva
lasciato il compagno a causa dei problemi di ludopatia di lui.
Quella sera, dopo averla uccisa, Scapusi era scappato ed era
stato rintracciato dagli agenti delle volanti e della squadra
mobile vicino l'ospedale Galliera mentre cercava di suicidarsi.
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