Potrebbe essere ricusato Elvezio Pirfo, il perito nominato dal gip per valutare la capacità di intendere e volere di Alberto Scagni, l'uomo di 42 anni che il primo maggio ha ucciso a Genova sotto casa la sorella Alice con 19 coltellate. La decisione è al vaglio dei legali dei genitori dei due, l'avvocato Fabio Anselmo. Secondo Anselmo, il perito del gip avrebbe espresso valutazioni non nella sede adatta e non in presenza di tutti gli avvocati, con un pregiudizio dunque nella valutazione.
Oggi si sarebbe dovuta discutere la perizia ma l'esperto aveva chiesto una proroga fissando un nuovo incontro con Scagni in carcere per oggi. A questo incontro ha chiesto di partecipare l'avvocato Anselmo ma il gip ha rigettato l'istanza. Per questo motivo oggi in aula è stata chiesta la nullità del provvedimento e di tutta la perizia, ma il giudice ha respinto. La perizia verrà consegnata entro il 30 settembre e verrà discussa all'udienza del tre novembre.
Nei giorni scorsi i genitori avevano presentato un esposto in procura in cui denunciavano i ritardi della polizia e dei servizi sociali per omissione di atti d'ufficio e morte come conseguenza di altro reato. Secondo i familiari sarebbero stati sottovalutati gli allarmi e le richieste di aiuto: se fossero stati ascoltati e se si fosse intervenuti, Alice si sarebbe salvata. I magistrati hanno sentito una decina di persone e nelle prossime ore potrebbero essere iscritti i primi indagati.
Intanto i familiari di Alice e Alberto hanno deciso di istituire, come annunciato a GenovaToday, una borsa di studio destinata agli allievi agenti della scuola della polizia di Stato di Alessandria da usare per approfondire gli studi di psicologia. (ANSA).