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Battuta antisemita, sindaco e assessore chiedono scusa

Battuta antisemita, sindaco e assessore chiedono scusa

Con due messaggi alla comunità ebraica genovese

GENOVA, 19 settembre 2022, 16:39

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Dopo la battuta antisemita dell'assessore al Sociale Lorenza Rosso ieri in sinagoga a Genova durante un convegno dedicato alla cultura ebraica, e dopo la lettera riservata inviata dalla presidente della comunità genovese al sindaco, sia Marco Bucci che l'assessore Rosso hanno diramato rispettive note di pubbliche scuse.

   "Rammaricandomi per quanto accaduto nel corso della giornata europea della cultura e per il disappunto che lei mi pone a nome della comunità tutta, Le garantisco che da parte dell'assessore Lorenza Rosso, che mi rappresentava, non vi è stata alcuna intenzione di venire a mancare di rispetto alla Vostra importante iniziativa, tantomeno ai valori e alla cultura che la Comunità ebraica rappresenta in maniera universale e nella nostra città di Genova - si legge nel messaggio di Marco Bucci - Tuttavia voglia accettare le mie scuse per quanti si sono sentiti offesi. Sono convinto che ci saranno presto occasioni per ribadire la piena collaborazione tra l'amministrazione comunale e la vostra Comunità che non è mai venuta a mancare. In questi anni molto spesso mi sono ritrovato con Voi per manifestazioni e appuntamenti di vario tipo ogni qual volta mi è stato richiesto e se non io direttamente rappresentanti dell'amministrazione con la loro presenza hanno sempre testimoniato il rapporto di profonda collaborazione e sintonia. Un cordiale shalom a tutti i membri della Comunità". Questo invece il messaggio di Lorenza Rosso: "Gentile Presidente, Le scrivo in riferimento al mio intervento di domenica scorsa ospite della vostra comunità in rappresentanza dell'amministrazione comunale alla Giornata europea della cultura ebraica. Mi rendo conto che una parte del mio intervento sia risultata a voi poco gradita e mi scuso se qualcuno si è sentito urtato nella propria sensibilità. Il ragionamento da me compiuto voleva avere tutt'altro obiettivo che invece purtroppo è risultato come non adeguato al contesto. Voglia porgere le mie scuse alla comunità da Lei rappresentata. Ringraziandovi ancora per l'accoglienza che ho ricevuto in Sinagoga per tutta la mia permanenza ai vostri lavori e per il prezioso supporto che avete sempre fornito all'Amministrazione Comunale, sicura che ci saranno presto occasioni per manifestarvi la mia vicinanza a dimostrazione del fatto che si è trattato di un episodio non voluto, voglia gradire i sensi della mia più alta considerazione".

   "Non sono antisemita, sono addolorata per quanto sta uscendo, non volevo offendere nessuno e comunque le storielle sono un aspetto importante per la cultura ebraica". L'assessore al Sociale Lorenza Rosso ribadisce la propria buona fede dopo la bufera suscitata dalla barzelletta raccontata in Sinagoga a un convegno organizzato dalla comunità ebraica. La sua giustificazione all'uscita dalla commissione consiliare in Comune oggi pomeriggio. Sulle dimissioni, chieste dall'opposizione, Rosso commenta: "Non ne abbiamo parlato con il sindaco e comunque non mi è stata avanzata alcuna formale richiesta di dimissioni". Nel pomeriggio era stata diramata una nota ufficiale di scuse, del sindaco e dell'assessore, indirizzata alla comunità ebraica cittadina.

   "Non voglio che diventi un caso politico anche per evitare ulteriore disagio alla Comunità. Ho inviato una lettera privata al sindaco Bucci, prendo le scuse come una lettera privata". Mantiene l'aplomb la presidente della Comunità ebraica genovese Raffaella Petraroli, lo stesso aplomb avuto ieri mentre l'assessore Rosso recitava la barzelletta antisemita sul naso degli ebrei, uno dei peggiori esempi di propaganda fascista del Ventennio. Arrivate le scuse di sindaco e assessore Rosso, Petraroli si dice "dispiaciuta perché con tutto questo non si è dato risalto all'importante contenuto del convegno che si è tenuto ieri. La Giornata della cultura ebraica è nata proprio per questo: per diffondere e far conoscere tutte le mille sfaccettature della cultura ebraica e la conoscenza millenaria del popolo ebraico. Conoscenza utile per evitare condizioni di ignoranza che poi possono portare a espressioni antisemite come tante ne sentiamo ancor oggi".
   

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