Gli stabilimenti di
Chiusavecchia e Pieve di Teco della multinazionale Munters, che
rispettivamente si occupano della realizzazione di impianti di
ventilazione industriale per allevamenti e pannelli
deumidificatori e prodotti di riscaldamento per le serre, hanno
messo in cassa integrazione, per le prossime tredici settimane:
118 lavoratori su circa 150. Lo hanno anticipato stamani i
quotidiani locali.
All'origine della drastica decisione c'è il crollo delle
ordinazioni, in primis causato dalla guerra russo-ucraina, con i
due paesi contendenti, che da soli assicuravano un fatturato di
circa due milioni all'anno. Lo stesso conflitto ha provocato
anche ripercussioni sul mercato del Medio Oriente.
Da segnalare, inoltre, il crollo delle commesse nel mercato
del Nord Europa. Caro energia e aumento del costo delle materie
prime sono soltanto due concause.
L'auspicio come sottolineato anche da Alberto Ioimo, delegato
Munters per la Fiom-Cgil, è che il mercato possa riprendersi per
il gennaio del prossimo anno. "Lavoro da ventiquattro anni alla
Munters - afferma - e sono convinto che ci riprenderemo, perché
si tratta di una realtà solida. Conosco la direzione e i
componenti dell'azienda e lavorano sodo. Da quanto è iniziata la
crisi, nel 2017, non abbiamo mai patito. Anzi, abbiamo fatto
numeri sempre più alti, anche in controtendenza". Prosegue
Ioimo: "E' la prima volta, che reagiamo a un momento difficile,
chiedendo la cassa integrazione. In tutti questi anni, che
lavoro alla Munters ne avremo fatti non più di cinque".
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