Tantissime persone si sono riunite a Lovere per l'ultimo saluto a Marco Gusmini, il giovane morto dopo essere stato travolto dalla croce del Cristo redentore che si è spezzata giovedì a Cevo. Croce che era stata realizzata dall'artista Enrico Job in occasione della visita a Brescia di Papa Giovanni Paolo II nel settembre del 1998. Nonostante la fitta pioggia, centinaia di persone hanno voluto essere accanto ai familiari di Marco nella restaurata basilica di Santa Maria in Valvendra: quello del giovane è stato il primo funerale dopo la riapertura della chiesa. Presenti famiglie, i tanti amici, i bambini della Prima comunione di Lovere, delegazioni di associazioni ed enti del territorio bergamasco e bresciano, oltre a tutti i sindaci della Valle Camonica. Lovere ha vissuto una giornata di lutto cittadino nel rispetto di Marco e della sua famiglia. A Cevo, in Valcamonica, dove è avvenuta la disgrazia, Marco Gusmini, 21 anni, ci era andato in compagnia di una quarantina di ragazzi dell'oratorio di Lovere. Quando la scultura lo ha investito, sbalzandolo contro una staccionata, era seduto su una panchina a parlare con il parroco del suo paese, don Claudio Laffranchini. E a Cevo, domenica prossima alcune iniziative, ora cancellate in segno di lutto, avrebbero dovuto accompagnare il lieto evento dei due Papi santi.
"Quando facciamo il primo incontro per organizzare il grest estivo?". Sono state queste le ultime parole di Marco Gusmini, prima che gli crollasse addosso, uccidendolo, la croce del Redentore. Il 21enne, affetto da una leggera disabilità motoria, non sarebbe riuscito a scappare in tempo proprio a causa dei suoi problemi fisici. I compagni di Marco e il sacerdote hanno raccontato ai carabinieri di Breno, intervenuti sul posto, di aver sentito degli scricchiolii, ma che erano convinti fosse il rumore del vento. Era invece la croce in legno che si è prima piegata e poi spezzata. Marco Gusmini è morto sul colpo. Le immagini del crollo sono state riprese dalle telecamere della società Wave tech, puntate proprio sul paese di Cevo.
E intanto la Procura di Brescia ha aperto un'inchiesta affidata al sostituto procuratore Katy Bressanelli, bresciana proprio della Valcamonica. Marco era figlio unico e viveva con la famiglia a Lovere, sulla sponda bergamasca del Lago di Iseo, in via Papa Giovanni XXIII. Proprio a Papa Wojtyla era dedicata la scultura crollata nel bresciano.