Marco Cappato con la lista 'Federalisti, Laici, Ecologisti, Radicali' chiuderà la sua campagna elettorale a sindaco di Milano il 2 giugno. Ma non a piazza Duomo dove tradizionalmente i radicali hanno chiuso le loro campagne. "Ci hanno detto che ci sono eventi commerciali", ha spiegato Cappato in un forum con i giornalisti dell'ANSA. Il fatto che piazza Duomo nei giorni finali della campagna elettorale sia occupata da un evento commerciale "è il risultato della managerialità del fare. Forse un po' di idealità politica non ci sta male".
SALA E PARISI - "Ho fatto la Bocconi, quindi ho il massimo rispetto per i manager. Ma Sala e Parisi hanno un connotato comune profondo, sono presentati come uomini del fare ma sono manager all'italiana, anche parastatale e di potere all'italiana, i soldi sono sempre pubblici": ha detto Cappato, spiegando che "non si può fare un accordo elettorale senza politica, non si può fare né al primo né al secondo turno" e "pochi o tanti che saranno, i nostri voti non sono un parco buoi. Non abbiamo clientele, è un voto di opinione e non fa quello che gli dice qualcuno, nemmeno Cappato. Tra il primo e il secondo turno sono i candidati che saranno al ballottaggio che dovranno convincere i nostri elettori". "Non ci chiamiamo fuori - ha aggiunto - metteremo sul tavolo le cose che abbiamo proposto in campagna e chiederemo a loro di prendere impegni prima che con noi, con gli elettori. Non escludo possa esserci un accordo elettorale, ma vedo delle difficoltà. Nel caso di Parisi c'è il problema leghista che non è il candidato in zona 8, ma Salvini e il suo nazionalismo e lepenismo. Sala non ha gli stessi problemi a livello di coalizione, ma dovrebbe liberare la propria candidatura e la campagna elettorale di conflitti di interesse un po' pesanti"
PISAPIA - "Pisapia è stato un onesto conservatore": è il giudizio sulla giunta uscente di Cappato. "Onesto - ha detto - perché ha gestito con onestà, che non è poco di questi tempi, conservatore perché gli è mancato il coraggio di imprimere una innovazione profonda alla città". Secondo Cappato, "di fatto ha lasciato inalterati tutti gli assetti della macchina comunale. Basti pensare che l'impiego delle risorse nelle partecipate è lo stesso dell'era Moratti. Si è privatizzato un pezzettino di Sea e di A2A. Quello che proponevo io dall'inizio era convertire il patrimonio dei cittadini di Milano da settori che possono tranquillamente essere affidati ai capitali privati come l'energia, gli aeroporti, le autostrade sulla sfida del futuro, cioè la conversione ecologica". Detto questo "anche grazie alla nostra iniziativa - ha ammesso - su testamento biologico e unioni civili c'è stato sicuramente un positivo messaggio di apertura e laicità".
RADICALI - "La leadership non si dà, si esercita": Cappato così inizia a parlare del futuro del partito dopo la morte di Marco Pannella spiegando che "la sfida non è raccogliere la sua eredità, perché l'eredità va bene per le cose. Abbiamo un patrimonio di idee da portare avanti" come la legalizzazione, la questione del diritto alla giustizia, delle carceri e la questione federalista europea. E "su questo c'è una leadership radicale forte con Emma Bonino. Non è possibile sostituirlo, surrogarlo". "Con Filomena Gallo stiamo esercitando la leadership sulla campagna per il diritto all'eutanasia. Abbiamo degli obiettivi da far vivere - ha concluso - e Emma si sta attivamente impegnando su questi temi".
M5S E REFERENDUM - I radicali vorrebbero che il referendum sulla riforma costituzionale di ottobre sia per parti separate e su questo chiedono aiuto anche ai 5 stelle. "Noi abbiamo chiesto che il referendum costituzionale non sia in blocco ma per parti separate altrimenti diventerà un plebiscito pro o contro Renzi - ha spiegato Cappato - Sarebbe molto importante che il Movimento 5 stelle raccogliesse questa sfida, coerente anche con gli obiettivi declamati dai 5 stelle". E questo vale anche per il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, appena espulso dai pentastellati. "Credo che per Pizzarotti sarebbe utile se invece di rimanere incastrato nel problema espulso o non espulso - ha osservato - trovasse l'energia per farsi capofila di una cordata di sindaci che si impegnano a raccogliere le firme ed esprimersi per il referendum per parti separate". "Spero che il Movimento 5 stelle abbia la capacità di trasformarsi in un movimento libero nella discussione e nella decisione e rispettoso di regole, perché invocano un regolamento che non esiste", ha aggiunto Cappato che in lista ha candidato anche due ex parlamentari pentastellati, Mara Mucci e Luis Alberto Orellana, che "oltre a trovare i loro obiettivi, non si trovano eterodiretti da qualche entità superiore. Non rischiano di ricevere una mail dello staff che gli dice cosa fare o cosa non devono fare o che gli comunica che loro non sono più del movimento".
CONFRONTO - "La prima presenza sulla tv nazionale l'ho fatta morto Marco Pannella perché è morto Marco Pannella": Cappato, così ha parlato di una sorta di disparità di trattamento fra i candidati da parte dei media. "Io vorrei capire come caspita funziona questa par condicio" ha osservato. "Ma vi pare immaginabile - ha aggiunto - che il dibattito sul dove e come fare il dibattito elettorale lo facciano Sala e Parisi? E' roba loro o dovrebbero esserci delle regole. Non c'è stato ancora in Rai un dibattito-confronto fra i candidati. E' una cosa incredibile". (ANSA).