MILANO, 26 LUG - Un incendio è divampato in un deposito per lo stoccaggio dei rifiuti a Milano. Ma l'odore acre è stato avvertito in molte parti della città. Il Comune ha invitato i residenti a "non uscire se non indispensabile" e a "chiudere le finestre". L'odore acre, fortissimo ed estremamente fastidioso nella zona Nord di Milano, ad Affori, Comasina, Niguarda, si avverte fino in centro, nelle zone Loreto, Sarpi, Centrale. Per oggi sono attesi gli esiti delle analisi dell'aria.
Danni di grave entità alla struttura - Sembrerebbero di grave entità i danni registrati nell'impianto di stoccaggio dei rifiuti. Si tratta dell'azienda Eco.Nova srl, attiva nel riciclaggio e nello smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Secondo quanto appreso, una parte del tetto è crollata, e anche un'altra zona della struttura sarebbe pericolante. La strada, via Senigallia, è chiusa da via Rubicone. Il 118 ha un'ambulanza in prevenzione che non è dovuta intervenire. Sul posto, stamani, oltre alle squadre di Vigili del fuoco ancora presenti, si sono recati anche i tecnici dell'Nbcr, per scongiurare la possibilità dello sviluppo, nella nube di fumo, di sostanze pericolose e soprattutto di diossine. "Al momento la situazione è sotto controllo - spiegano i Vdf - e non abbiamo ravvisato pericoli immediati per la salute pubblica. Ora la competenza sulla salubrità dell'aria passa all'Arpa per valutare la ricaduta di sostanze inquinanti".
Assessore, oggi incontro urgente - "Non è la prima volta" che un incendio si verifica nell'impianto di via Senigallia. "E' un impianto di gestione rifiuti autorizzato dalla Regione Lombardia con il parere contrario del Comune di Milano, motivato dalla vicinanza delle abitazioni e delle scuole, ma purtroppo l'ultima parola è alla Regione". E' questo il commento espresso su Facebook dall'Assessore all'Ambiente, Marco Granelli. "Ho sentito subito i tecnici del settore ambiente del Comune di Milano - scrive Granelli - e domattina faranno gli accertamenti, e sempre domani convocherò un incontro urgente con le autorità competenti per vederci chiaro e per capire come poter evitare cose di questo tipo e soprattutto far rivalutare la possibilità che impianti di questo tipo siano autorizzati vicino alle abitazioni e alle scuole".